Luca 1,46-55: "L'anima mia magnifica il Signore...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 1,46-55

Testo del Vangelo
In quel tempo, Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Meditazione
Mi è capitato qualche giorno fa, mentre ero inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento, di ascoltare un canto. Sai, a volte arrivi all'Adorazione stanco e svogliato, e posto davanti a Gesù questa sensazione si traduce subito in una inadeguatezza, una indegnità. Allora una melodia ben suonata e cantata giunge gradita in questi momenti perché scioglie le resistenze alla preghiera.
Ma proprio al punto della conclusione una frase del canto ha riecheggiato in maniera violenta. Una violenza dolce s’intende! Come una freccia ha ferito il mio cuore! Una ferita d’amore s’intende.
Mi commuovo...

Chi lascia la sua casa per me,
i suoi beni per me, mi troverà, mi troverà....

E non tema nulla, non tema nulla..io sono qui...io sono qui... 
E non tema nulla, non tema nulla, perché io so chi ho scelto per me!

Capite? È quest'ultima frase finale che mi ha commosso!
Perchè ciò che più mi commuove nella mia storia personale con Gesù è quando mi accorgo o qualcuno mi fa accorgere di essere stato scelto da Dio. Lì veramente non trattengo le lacrime, ... che Dio l'altissimo abbia posato gli occhi su una creatura così da niente come me mi riempie di sgomento e gratitudine e non solo... ma quando arrivi ancora a toccare l'abisso della tua nulltà e Lui ancora ti conferma sussurrandoti "Io so chi ho scelto per me”... allora davvero l'anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio mio Salvatore…
Qui il Vangelo di oggi mi si illumina.
Dico: cosa poteva esser stato quel momento di grazia e giubilo quando Maria ha innalzato il suo Magnificat a DIO?
E’ bastata una parola di Elisabetta: rallegrati piena di grazia! Il Signore è con te! Ed è esplosa la lode.
Forse quel giorno, accogliendo Maria che giungeva stanca dalle tante giornate di viaggio, anche Elisabetta avrà cantato quelle parole di augurio che si sarebbero poi fissate nell’eternità dell’Ave Maria. E forse, chissà, avrà anche danzato mossa al suo interno dal sussulto del bambino che anche lei portava in grembo. E Maria è stata trafitta da queste parole di Elisabetta. Una ferita d’amore. D’altronde anche lei viveva una adorazione perpetua avendo in grembo lo stesso Santissimo Sacramento. Da questa intimità straordinaria con Gesù, fecondata dallo Spirito generatore di ogni preghiera, perché è sempre lo Spirito Santo che prega in noi, ebbene non poteva che scaturire la preghiera più bella, più magnificente, più liturgica, e ancora di più, di più, di più…la preghiera del Magnificat.

Recita
Guenda Bugli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 22 Dicembre 2020
IV settimana di Avvento

Prima Lettura
Dal primo libro di Samuèle
1Sam 1,24-28
 
In quei giorni, Anna portò con sé Samuèle, con un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo.
 
Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch'io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore».
 
E si prostrarono là davanti al Signore.


Salmo Responsoriale
1Sam 2,1.4-8

R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore.
Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza. R.
 
L'arco dei forti s'è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita. R.
 
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta. R.
 
Solleva dalla polvere il debole,
dall'immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria. R.

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