Luca 19, 41-44: "Dio tende la mano all'uomo". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 19,41-44

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Meditazione
Non c’è pianto più inconsolabile di chi piange un figlio che non si vuol fare aiutare. Questo è il pianto di Gesù alla vista di Gerusalemme. Lui che è Dio si è fatto uomo per portare gli uomini da Dio e gli uomini lo liquidano con un perentorio "No grazie, non ci interessa".
Il pianto di Gesù nasconde la delusione di un padre nei confronti di un figlio ribelle e ostinato, ingrato e disperato.
Per andare in paradiso non servono atti eroici come insegnava un certo moralismo del passato. Per andare in paradiso occorre semplicemente un po' di umiltà. La salvezza è qui davanti a noi, è quella mano che Dio tende agli uomini come ben dipinge Michelangelo al centro della volta della Cappella Sistina. Lui tende le mani fino in fondo…e Adamo le ritira…Dio non può andare più in là! Può solo aspettare che l’uomo ci metta del suo.
E allora cosa succederà alla fine dei tempi? Se come dice il Vangelo il giorno della salvezza è stato nascosto ai nostri occhi significa che Gesù ci butta nell’inferno?
Sentiamo cosa dice Padre Spidlik al riguardo….

Recita
Chiara Bruscolini

Musica di sottofondo
Al Vangelo Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Alla meditazione J. Brahms. A German Requiem, Op. 45 - V. Ihr habt nun Traurigkeit. University of Chicago Orchestra. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo con un intervento audio di Padre T. Spidlik

Letture di Giovedì 19 Novembre 2020
XXXIII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 5,1-10
 
Io, Giovanni, vidi nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.
Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo:
 
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
e hai fatto di loro, per il nostro Dio,
un regno e sacerdoti,
e regneranno sopra la terra».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 149

R. Hai fatto di noi, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion. R.
 
Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria. R.
 
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli. R.

 

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