Luca 14,25-33: "Vince chi molla...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 14,25-33

Testo del Vangelo
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Meditazione 
Per costruire una torre servono soldi sufficienti. Per vincere in guerra serve un esercito perlomeno numeroso quanto l'altro. Fin qui ci siamo.
Ma per seguire Gesù dobbiamo rinunciare ad ogni bene. È il paradosso del Vangelo.
Non si va in cielo né con i soldi, né con un forte esercito. Ma neppure tenendo stretti e legando a noi affetti e amicizie. Chi si lega sulla terra, si appesantisce per il cielo. Occorre sciogliere legami e catene. Dice così poeticamente il cantante Niccolò Fabi:

Lascio andare la mano
che mi stringe la gola
Lascio andare la fune
Che mi unisce alla riva
Il moschettone nella parete
L’orgoglio e la sete

Lascio andare le valigie
I mobili antichi
Lascio andare il destino
Tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto
Il coltello tra i denti

Lascio andare mio padre e mia madre
E le loro paure
Per ogni tipo di viaggio
Meglio avere un bagaglio leggero
Cerco di non trattenere più nulla

Lascio tutto fluire
La salvezza non si controlla
Vince chi molla

Vi invito ad ascoltare la canzone postata da YouTube sugli approfondimenti del Vangelo nella sezione Web app. Per motivi di SIAE ovviamente non possiamo pubblicare la canzone per intero sull' App.

 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

 

Letture di Mercoledì 4 Novembre 2020
XXXI settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fil 2,12-18
 
Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore.
Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 26 (27)

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
 
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.
 
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
 

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