
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 11,29-32
Testo del Vangelo
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Meditazione
"Fedeli all'esortazione di Francesco, essi, ogni volta che passavano vicini ad una chiesa, oppure anche la scorgevano da lontano, si inchinavano in quella direzione e proni col corpo e con lo spirito, adoravano l'Onnipotente dicendo:"Ti adoriamo, Cristo, qui e in tutte le chiese". E, cosa non meno ammirevole, altrettanto facevano dovunque capitava loro di vedere una croce o una forma di croce, per terra, sulle pareti, tra gli alberi, nelle siepi. Erano così pieni di santa semplicità, di innocenza, di purezza di cuore da ignorar ogni doppiezza".
Il brano è preso dalla vita di San Francesco del Celano, l'ho preso ad esempio per replicare ai gretti farisei, da un canto pretenziosi di segni, dall'altro incapaci di vederli. Per cogliere i segni devi essere come i francescani, di cui sopra: semplici, innocenti e puri di cuore. Allora non hai bisogno di chiedere segni, perchè il vero segno è quello che ti accade e che riconosci quando è accaduto. E lo riconosci con stupore. Quando gli angeli annunciano ai pastori la nascita di Gesù, parlano di un segno: "Un bambino avvolto in fasce in una mangiatoia". Nel presepe napoletano non manca mai la statuina del "meravigliato", il pastore stupefatto: è quello che ha colto il segno.Benedetta Bianchi Porro, questa ragazza di Dovadola che muore a soli 27 anni consumata da una malattia terribile, diceva spesso:”Per chi ha fede tutto è segno!”. Un cuore puro sa cogliere i segni.
A differenza degli scribi e dei farisei del Vangelo, i quali, pretendono dei segni. Pretendere un segno equivale a non vederlo. La pretesa non rientra nella meraviglia e tantomeno nella fede. Quindi esclude il riconoscimento di un segno. Per questo Gesù non gli dà nessun segno: perché non erano capaci di vederlo. E perché? Perché erano malvagi, cioè non puri.
Recita
Giulia Mazzini
Musica di sottofondo
arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Lunedì 12 Ottobre 2020
XXVIII settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 4,22-24.26-27.31 - 5,1
Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della donna libera, in virtù della promessa.
Ora, queste cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due alleanze. Una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi. Sta scritto infatti:
«Rallégrati, sterile, tu che non partorisci,
grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell’abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito».
Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.
Cristo ci ha liberati per la libertà!
State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 112 (113)
R. Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. R.
Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria. R.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che si china a guardare sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero. R.
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