Luca 8,19-21: "Gesù, uomo libero e liberante". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 8,19-21

Testo del Vangelo
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Meditazione
Cos'ha a che fare Gesù con la sua famiglia d'origine?
Proviamo ad analizzare brevemente attraverso i Vangeli la relazione intrigante e complessa tra Gesù, sua Madre e i suoi fratelli.
Partiamo allora da Nazareth, quando Gesù esce allo scoperto e abbandonando la bottega del falegname comincia a predicare in Sinagoga come i maestri, i grandi maestri del tempo. Subito gli viene contestato questo inedito ruolo di profeta: "Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di loses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?» (Mc 6,3)
Cosa succede qui? Gli si ricorda la sua appartenenza al clan, alla famiglia d'origine. Tutti si scandalizzano perché Gesù è uscito senza preavvisi dal ruolo prestabilito dal clan. Da parte di Gesù c'è un atto di trasgressione pubblico. Anche i suoi si scandalizzano. Lo deduciamo dalla conclusione del discorso di Gesù che cita il famoso adagio: "Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua".
Così Gesù se ne va da Nazareth, ma passa appena un capitolo e nel Vangelo di Marco troviamo questa scena: Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: "È fuori di se".
Qui la cosa diventa lampante: la famiglia di Gesù reagisce al suo successo popolare e cerca di recuperarlo prima che sia troppo tardi. La vocazione di Gesù è per loro qualche cosa di estraneo. Magari lo vogliono preservare, ma Gesù non si fa agganciare in nessun modo. E' così netto nei confronti della famiglia, che non esita a pronunciare quelle parole così brucianti: "..chi non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo".
Così nel Vangelo di Giovanni al cap. 7 leggiamo che "i suoi stessi fratelli non credevano più in lui". Perché un atteggiamento di così tesa distanza?
Beh, la risposta l'abbiamo proprio nel Vangelo di oggi. All'ennesima invadenza affettiva dei suoi, Gesù risponde: "Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".
Gesù è uomo libero e liberante. Niente lo imprigiona: né la legge religiosa degli scribi e dei farisei e né la legge naturale della madre e dei fratelli. Ma non che sia contro la legge di Dio o contro la famiglia. No certamente. Gesù supera entrambe per entrare in una logica spirituale, in una logica di amore che le integra. Di fatto chi meglio della madre, di Maria,  ha saputo ascoltare e vivere la parola di Dio?

Recita
Federica Lualdi

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di martedì 22 Settembre 2020
XXV settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro dei Proverbi
Pr 21,1-6.10-13
 
Il cuore del re è un corso d’acqua in mano al Signore:
lo dirige dovunque egli vuole.
Agli occhi dell’uomo ogni sua via sembra diritta,
ma chi scruta i cuori è il Signore.
Praticare la giustizia e l’equità
per il Signore vale più di un sacrificio.
Occhi alteri e cuore superbo,
lucerna dei malvagi è il peccato.
I progetti di chi è diligente si risolvono in profitto,
ma chi ha troppa fretta va verso l’indigenza.
Accumulare tesori a forza di menzogne
è futilità effimera di chi cerca la morte.
L’anima del malvagio desidera fare il male,
ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.
Quando lo spavaldo viene punito, l’inesperto diventa saggio;
egli acquista scienza quando il saggio viene istruito.
Il giusto osserva la casa del malvagio
e precipita i malvagi nella sventura.
Chi chiude l’orecchio al grido del povero
invocherà a sua volta e non otterrà risposta.
 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 118 (119)

R. Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi.
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie. R.
 
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.
 
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre. R.

Il progetto del Social Gospel on PG

Cosa significa pregare di martedì

La potenza della preghiera parlata

Quando preghiamo, chi prega?

Scarica la nostra App su