Matteo 14,22-36: "Chi è Gesù per me?" (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 14, 22-36

Testo del Vangelo
Dopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
"Simone", interpretato da Al Pacino, è uno dei tanti film che hanno cominciato ad interrogarci seriamente sul complesso intrigo tra reale, virtuale e immaginato. L' identità della protagonista si perde nei meandri di un labirinto dove non è più riconoscibile il falso dal vero e tutti ritengono vero ciò che in realtà è falso.
Perché premetto questo al Vangelo?
Perché anche la questione della fede è sempre legata alla vera identità di Gesù. Chi è Gesù? E chi è Gesù per me? Chi sto seguendo oggi? E’ una presenza viva o penso anche io di seguire un fantasma? Sono queste le domande fondamentali in un cammino di sequela.
Pensate ai discepoli del Vangelo di oggi. Sulla barca non distinguono tra Gesù e un fantasma. E non è la prima volta. Diverse volte è tirata in ballo la questione dei fantasmi. E ogni volta Gesù li sgrida per la poca fede. Ad ogni confusione di identità c’è il rimprovero del Maestro per la loro incredulità.
Certo! Perché se ancora non riesco a riconoscere la verità del Cristo, come potrò credere?
Ma cos’è, e chi è questo fantasma? Il fantasma è ciò che immagino, che idealizzo, che proietto nella mia mente. E’ come un ragazzino che idealizza la carina compagna di classe, la pensa, la sogna, la segue su Facebook, ma in realtà non la conosce o meglio conosce solo quello che la sua mente ha fantasticato di lei. In verità il fantasma non esiste nella realtà. Invece Gesù si. Ma se passo la vita a credere nel fantasma piuttosto che in Gesù come potrò amarlo?
Ecco perché è necessario l’incontro con Gesù vivo, reale. Pietro che pur si butta sulle acque per raggiungere Gesù, anche lui pecca di incredulità. Il vento forte lo spaventa a tal punto che quella realtà diventa più vera di Gesù. Eppure subito dopo Gesù dimostra di essere superiore al vento e anche al mare dato che immediatamente, saliti tutti sulla barca, il vento cessò.
Gesù non è solo un fantasma ma è più reale di ogni realtà naturale. Adesso allora servirebbe capire cosa è reale, cosa è immaginato o cosa è virtuale. Lo faccio con una bella sintesi che fa lo scrittore Camilleri in un convegno di filosofia dal titolo: “Reale, virtuale, immaginativo: quali confini.

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