
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-30
Testo del Vangelo
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Recita
Cristian Messina
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Per capire la festa liturgica di oggi, festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, è necessario concederci una breve catechesi sul cuore come dimensione spirituale. Breve come catechesi, magari lunga come omelia.
Dunque il cuore, nella Bibbia, è sempre stato ritenuto sorgente di vita spirituale. Ma contrariamente ad una idea romantica e spesso ricorrente nell'immaginario collettivo, il cuore, soprattutto nell'Antico Testamento, era associato a pozze inquinate piuttosto che a fonti chiare di fresche acque.
Provate a prendere le prime dieci parole cuore nel libro della Genesi e ve ne accorgerete di persona.
Al capitolo 6 ad esempio viene detto “Ogni disegno concepito nel cuore degli uomini non era altro che male”, al capitolo 8 "il cuore dell'uomo è incline al male" e al capitolo 45 "il suo cuore rimase freddo". Andando avanti con i libri della Bibbia non è che la situazione migliori,anzi, tanto che il profeta Ezechiele è chiamato a profetizzare un cambiamento radicale nella struttura spirituale degli uomini. Al capitolo 36 così è citato: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti."
Ecco, constatiamo che il cuore dell' uomo è quindi malato, necessita di un trapianto. A fronte quindi di tante suggestive citazioni che si leggono oggi, come "va dove ti porta il cuore", o "non si vede bene se non con il cuore", o "al cuor non si comanda” etc etc... la Bibbia risponde con una visione molto più disincantata. Gesù stesso pone il cuore come fonte di pensieri contaminati quando nel Vangelo di Matteo cita "Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male». (Mc 7,14-23)
Quindi la Bibbia ci rimanda ad una visione negativa o perlomeno pessimista circa il cuore degli uomini? Proveremo tra breve a rispondere.
Intanto poniamo le certezze. Primo: Il cuore è elemento vitale. Così come nel corpo fisico, così nella sfera spirituale il cuore è indispensabile per la vita. Può mancare un arto, un braccio, un polmone, un rene, ma se manca il cuore si muore. Non per niente in guerra insegnano a colpire al cuore.
Secondo: il cuore ci rimanda ad altro da noi. Non siamo noi che guidiamo il cuore o che comandiamo il cuore. E’ lui che ci guida, nonostante noi. E’ una dipendenza totale, verificabile dalla medicina, dalla spiritualità, ma anche dalle scienze umane come la filosofia o la psicologia.
Sentite Massimo Recalcati cosa dice al riguardo...
Queste verità di fondo ci aprono quindi ad una considerazione di fede. Se il cuore è l’organo di governo della nostra spiritualità, il battito del cuore ci rende vivi spiritualmente. E il battito del cuore è lo spirito in noi. Se la nostra vita dipende dal cuore, ciò che abita il cuore, quindi lo spirito di Dio, è ciò a cui apparteniamo.
E ora proviamo a fare un passo indietro e a tornare alla domanda di prima. La Bibbia ci rimanda ad una visione negativa di cuore? La risposta è: sì. Ma non è una risposta definitiva. Diciamo che è un sì, a meno che Qualcuno non operi un trapianto.
Ecco allora cos'è il Cuore Sacratissimo di Gesù, che festeggiamo oggi: è il cuore nuovo offerto per noi, affinché possa essere trapiantato nel nostro organismo spirituale per farci rivivere nella pienezza di gioia.
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