Matteo 5,1-12a: "Beati...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 5,1-12a

Testo del Vangelo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Recita
Vittoria Salvatori

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Ecco, inizierei dal ritornello che accompagna ogni beatitudine: il tema della ricompensa. Ogni beatitudine presenta questo medesimo schema: beati questi perché riceveranno quest’altro. Ecco già sento gli echi del buon Freud, il quale considerava fragili e psicologicamente immature le persone che fanno qualcosa per una ricompensa. E fra queste categorie di dipendenza i peggiori ovviamente sono i cristiani che credono ad una ricompensa irrealizzabile nell'aldilà. Poi ci metteva la sua anche Marx il quale riteneva la religione un oppio dei popoli. Non solo uomini immaturi, quindi, ma anche cristiani dopati!
E va beh.... quindi per questi signori essere uomini e donne mature significa non andar dietro a ricompense. Devi essere capace di autosostenerti e non confidare in altro che in te stesso. Sentite questa canzone che mi è sempre piaciuta, di John Lennon...
I just belive in me, credo solo in me. Concludeva così questa vecchia canzone di John Lennon, dopo aver rinnegato Gesù Cristo e gli stessi Beatles. Ma non è il superuomo? Quello di Nietzsche...
Io personalmente non credo ai superuomini, credo piuttosto ai santi. Credo ad una santa Teresina che come una bambina si affida a Dio, con le sue fragilità, le sue paure ma con la fiducia dei bimbi che sanno che il loro babbo non li abbandona mai. Credo a san Francesco il quale a proposito delle ricompense diceva "Ogni pena mi è diletta pensando al paradiso che mi aspetta".
Io credo nella ricompensa di Dio, ma non solo in quella dell’aldilà. Le ricompense non stanno semplicemente dietro o davanti le beatitudini, ma stanno dentro le beatitudini. Mi spego meglio. Se leggo "beati i puri di cuore perché vedranno Dio", non dobbiamo pensare a tenerci puri per vedere un giorno Dio in paradiso. No, la purezza del cuore è per vedere Dio oggi, per vederlo nel sole che sorge, nel volto di una mamma che ti serve da quando inizia il giorno, nella scuola che è già carità a distanza e nel lavoro che svolgi con fedeltà…insomma chi è puro vede Dio ovunque. Questo è il senso: accorgersi che quella ricompensa sta già dentro la beatitudine che vivi.

Per conoscere il progetto del Social Gospel on PG vai su www.pregaudio/web-app

Il progetto del Social Gospel on PG

 

 

Scarica la nostra App su