Marco 12,28-34: “Amerai...”. (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 12, 28-34

Testo del Vangelo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Recita
Paola Ragni

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo 

Meditazione
Parla bene lo scriba di oggi e attira le simpatie di Gesù che gli conferma di non essere troppo lontano dal Regno dei cieli. Diciamo che ha passato l’esame. Ma cosa ha detto di giusto lo scriba? Semplicemente ha confermato le parole di Gesù sostenendo la priorità del comandamento dell’Amore. Diciamo che Gesù gli ha dato i titoli del tema e lui in poco li ha sviluppati, elaborati e realizzati in una sintesi mirabile.
Titolo del tema: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore! Svolgimento: è secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui. Secondo titolo del tema: amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi". Svolgimento: amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici. Sicuramente questa ultima aggiunta sarà piaciuta tantissimo a Gesù.
L’amore non è questione di fare sacrifici, piuttosto di farsi sacrificio. Facile espiare le proprie colpe col sacrificio degli animali come si faceva in quei tempi.
Ma anche oggi facile buttar una preghiera qua e là, un bacio e un bacetto a qualche statua o un centesimo buttato a terra per lo zingaro di turno per mettersi a posto la coscienza. L’amore è ben altro. Non è tanto un donare, ma un donarsi. Non è fare sacrifici ma essere sacrificio.
Quando la mamma vuol far smettere di piangere il bambino, lo mette alla televisione o gli da l’pad. Questo è fare sacrifici! Essere un sacrificio per il figlio significa stare con lui, giocare con lui, perdere il tempo con lui. Dicevano i padri spirituali: non dai niente se non dai tutto!

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