
Parola del signore
Dal Vangelo secondo Marco 16, 15-20
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Recita
Giacomo Macelletti
Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Andate per le strade in tutto il mondo,
chiamate i miei amici per fare festa,
c’è un posto per ciascuno alla mia mensa.
Questo è il ritornello di una hit degli anni '70/'80 almeno per quello che riguardava le canzoni cosiddette "di chiesa". La cosa interessante di questo testo è che le strofe riprendono pari pari il Vangelo ma il ritornello lo sintetizza e lo commenta. E mi fermerei su queste due frasi del ritornello: chiamate i miei amici a far festa, c'è posto per ciascuno alla mia mensa. Che bella sintesi per la predicazione del Vangelo. L'essenziale: l'annuncio del Regno. Pensate se fosse stato sempre così nella storia. Se avessimo sempre fatto così. Che gioia!
Invece a volte abbiamo confuso questo invito libero e festoso a partecipare al Regno di Dio, con un cartellino da firmare per entrare a far parte della Chiesa. In ecclesiologia, una materia all'interno degli studi teologici, si parlava fino a qualche decennio fa di "extra ecclesiam nulla salus", cioè fuori della Chiesa non c'è salvezza nel cielo. Allora quando ne parliamo a scuola i miei ragazzi mi provocano: Ma le religione non portano tutte a Dio? perché ogni religione salva solo i suoi fedeli ? I musulmani, gli ebrei, o addirittura i testimoni di Geova che dicono che solo 144.000 persone si salvano prendendo alla lettera così il libro dell'Apocalisse. E di questi ne potremmo fare una lista lunga. Ciascuno fa i conti del cielo con i tesserati della terra. Ma è proprio così?
Proviamo a rileggere invece cosa dice Gesù nel Vangelo: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Ecco noi invece ci siamo permessi una piccola concessione con un'aggiunta al testo da renderlo così: Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà e non sarà battezzato sarà condannato. A onor del vero dobbiamo dire che la Chiesa non ha mai condannato nessuno ufficialmente, tant'è che si proclamano, sì, i santi ma non si ufficializzano i dannati. Le pagelle che redige la Congregazione dei santi hanno solo una lista di promossi e non di bocciati. Però nel sentore comune purtroppo è passata quest'idea di cristianesimo che ha identificato la chiesa con il Regno di Dio, insinuando più l'idea del noi e voi piuttosto che della fratellanza comune. Però devo dire che di questi tempi guardando ogni giorno quel planisfero sui giornali colorato di rosso per i contagi del coronavirus ho pensato: che sia la volta buona che ci riconosciamo tutti fratelli? In fondo Gesù ha avuto una genialata per farci capire questo: ci ha riuniti tutti sotto la croce. Genialata drammatica, ma non c'era altro modo. Non esiste altro di così potente da renderci solidali tra di noi quanto la Croce. Il dolore e il lutto ci rimandano inevitabilmente all'essenziale. Se volete che la spieghi in soldoni, con una bassa spiritualità, davanti alla Croce troviamo un nemico comune: la morte. E allora ci attrezziamo tutti per combatterlo e tutti diventiamo uniti. Magari questa pandemia ci unirà finalmente tutti quanti, tutte le religioni abbracciati da un unico Padre, quel Dio che ha affrontato la morte per noi e l'ha vinta conquistandoci il Regno.
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