Giovanni 3, 7-15: "Imparare dal vento". (Commento del Centro Aletti a cura di fra Roberto Pasolini)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 3,7-15

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Al Vangelo: P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Alla meditazione: Musica di Renata Russo

Meditazione
Fra Roberto Pasolini

Briciole di Parola è il commento alle letture del giorno del Centro Aletti. La guida: Fra Roberto Pasolini, frate minore cappuccino, biblista, che ha frequentato l’Atelier di Teologia del Centro Aletti nel 2016-2017.

Si ringrazia il Centro Aletti per la gentile concessione all'utilizzo dei suoi contenuti audio e video.
https://www.centroaletti.com

Meditazione
Dopo il grande giorno di Pasqua inizia per la comunità dei credenti nel Signore risorto la lunga notte dell'attesa. I Padri chiamavano il tempo che va dalla festa della Resurrezione a quella di Pentecoste, il laetissimum spatium, cioè uno spazio di felicità, nel quale i neo-battezzati erano chiamati a scoprire l'ebbrezza della Vita nuova in Cristo. Naturalmente questo tempo offre anche a coloro che già sono rinati nel fonte battesimale, l'occasione di rispolverare il desiderio più grande, quello di ricevere il dono dall'alto, lo Spirito Santo promesso dal Signore Gesù, quella potenza d'amore capace di fare Nuove tutte le cose e tutte le situazioni. La figura di Nicodemo ci prende per mano in questi giorni, per ridestare in noi lo stupore di fronte alla possibilità e anche alla necessità di entrare in una vita completamente nuova, grazie all'intervento della misericordia di Dio. Nascere dallo Spirito significa vivere a partire dall'intima convinzione che l'amore di Dio è una fedeltà a noi così forte e così fedele che nemmeno il peccato e la morte possono distruggere. Quando questa fiducia dimora in noi stabilmente si possono fare delle scelte nuove non più fondate sulla paura di perdere e di sbagliare, ma sul desiderio di donare e di spendersi. Per questo Gesù paragona i redenti al vento, questa invincibile e invisibile potenza di cui ignoriamo l'origine e la destinazione proprio come la vita nuova nello Spirito, un mistero di cui non si può autonomamente disporre e nel quale ci si deve continuamente immergere con coraggio e creatività.
Mentre il popolo di Israele nel deserto doveva solo guardare il serpente di rame fatto da Mosé per poter essere salvato, il popolo dei discepoli di Cristo ha bisogno anche di credere all'infinito amore che la Croce significa e comunica
Solo a partire da questa esperienza può fiorire quello che accadde agli inizi della Chiesa, quando la condivisione era il modo più spontaneo e limpido di risorgere, non solo a parole ma coi fatti e nella Verità.
Essere rigenerati dall'alto e imparare dal vento significa entrare in una fiducia tale nella realtà e nella Storia, che il desiderio di provvedere ai bisogni degli altri diventa naturale così come quello di manifestare i propri nella gioia e nella libertà dello Spirito.

 
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