Le parole di Papa Francesco in tempo di pandemia



Testo della preghiera
Venuta la sera, fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città;
si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi.
Ci siamo trovati impauriti e smarriti.
Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca,
tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari.
Su questa barca… ci siamo tutti.
Tutti.

Così anche noi ci siamo accorti
che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo,
ma solo insieme.
La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità, 
non abbiamo ascoltato il grido dei poveri,
e del nostro pianeta gravemente malato.
Abbiamo proseguito imperterriti,
pensando di rimanere sempre sani
in un mondo malato.

«Maestro, non t’importa che siamo perduti?»
Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. 
È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. 
Avrà scosso anche Gesù.
Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. 

Musica di sottofondo
W.A.Mozart. Requiem in D minor K 626. Lacrimosa. www.liberliber.it. Diritti Creative Commons

Brano audio tratto dall'omelia di Papa Francesco, venerdì 27 marzo 2020.
Benedizione Urbi et Orbi nel tempo della pandemia
www.vaticannews.va

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