Luca 18,9-14: "Gli altri siamo noi..". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 18,9-14

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".
Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Recita
Danilo Concordia

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo


Meditazione
Certamente non sarebbe stata questa vecchia canzone di Umberto Tozzi la canzone preferita del fariseo al tempio. Per lui gli altri sono altro da sé. Lo cogliamo da questa maschera di preghiera che esprime stando in piedi: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini" .. Per lui gli altri sono altri, diversi e distanti, e ovviamente peggiori di lui. Questo fariseo è la controfigura del fratello maggiore nella parabola del figlio prodigo, quello che guarda con disprezzo i pubblici peccatori, e non si accorge mai della trave nel suo occhio. Lontano da se stesso e lontano dagli altri. Siamo ben distanti dal motivetto della canzone "gli altri siamo noi".
Eppure se quel fariseo avesse vissuto questi tempi di coronavirus, forse qualche domanda in più se la sarebbe fatta. Domande che oggi più che mai aprono ad una riflessione sulla fraternità umana. Siamo una unica grande famiglia. Pochi mesi fa noi italiani potevamo dire: tanto è capitato in Cina. Settimane fa gli spagnoli e i tedeschi potevano dire: tanto è capitato in Italia ... Oggi possiamo dire: ci siamo dentro tutti. Allora aiutiamoci come fratelli. Il coronavirus ci ha pareggiati tutti. Non ci sono le super potenze super partes, siamo tutti dentro, grandi e piccoli perché formano una unica grande famiglia, la famiglia umana, i figli di Dio. E qui spunta, come la luce in galleria, la grande solidarietà umana. Che bello vedere le cascate del Niagara colorarsi del bianco rosso e verde e sul Muro del pianto vedere il tricolore con la scritta "Gerusalemme è al vostro fianco". Non vi sentite battere il cuore? E quando squilla la tromba dell'inno di Mameli non vi viene la pelle d'oca? Quanti ci sentiamo uniti in questi tempi... E quanto ci fa emozionare...
Così, tornando al Vangelo  quanto Gesù ha biasimato quel fariseo che non si sentiva fratello di nessuno, neppure di colui che in quello stesso giorno, al suo fianco pregava al tempio con lui.

Per conoscere il progetto del Social Gospel on PG vai su www.pregaudio/web-app

Il progetto del Social Gospel on PG

Scarica la nostra App su