Matteo 1,16.18-21.24: "Giuseppe, custode di Maria..". (Commento di Papa Francesco)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 1,16.18-21.24

Testo del Vangelo
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

Recita
Paolo Gerini

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo con un contributo di Papa Francesco (omelia del 19 marzo 2015).

Meditazione
Siamo dunque arrivati alla festa di san Giuseppe...comincio col dirvi che vi aspetto questa sera e proveremo a festeggiare insieme nell'Eucarestia che celebriamo qui da Riccione e che condividiamo via streaming. Allora questa mattina farei parlare chi è molto più autorevole di me, Papa Francesco, e vorrei riprendere una vecchia omelia che ha fatto il 19 marzo 2015. Mi è piaciuta tanto perché è andato a riprendere un verbo che mi è molto caro, penso sia caro a tanti...e oggi è di grande attualità: il verbo custodire. Così come Giuseppe ha custodito Gesù, oggi davvero abbiamo bisogno che san Giuseppe custodisca tutti noi. Allora così vi faccio ascoltare questa bella omelia e poi appunto l'appuntamento di questa sera...

"Come esercita Giuseppe questa custodia? Con discrezione, con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende.
Come vive Giuseppe la sua vocazione di custode di Maria, di Gesù, della Chiesa? Nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio. E Giuseppe è “custode”, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. In lui cari amici, vediamo come si risponde alla vocazione di Dio, con disponibilità, con prontezza, ma vediamo anche qual è il centro della vocazione cristiana: Cristo! Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato!”

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