1Re 12, 26-32; 13, 33-34 con il commento di Erika Guidi



Dal primo libro dei Re
1Re 12, 26-32. 13, 33-34

Testo del brano
In quei giorni, Geroboàmo, re d’Israele, pensò: «In questa situazione il regno potrà tornare alla casa di Davide. Se questo popolo continuerà a salire a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio del Signore, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboàmo, re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboàmo, re di Giuda».  Consigliatosi, il re preparò due vitelli d’oro e disse al popolo: «Siete già saliti troppe volte a Gerusalemme! Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti hanno fatto salire dalla terra d’Egitto». Ne collocò uno a Betel e l’altro lo mise a Dan. Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli. Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i quali non erano discendenti di Levi. Geroboàmo istituì una festa nell’ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì all’altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretto, e a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. Geroboàmo non abbandonò la sua via cattiva. Egli continuò a prendere da tutto il popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderava conferiva l’incarico e quegli diveniva sacerdote delle alture. Tale condotta costituì, per la casa di Geroboàmo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Erika Guidi

Meditazione
Geroboàmo pensa semplicemente al proprio potere, non si ricorda più che deve la sua posizione a Dio, ha paura che il regno torni alla dinastia davidica perché Gerusalemme e il tempio sono fortemente legati a Davide e a Salomone. Così spinge gli israeliti verso dèi falsi dicendo menzogne: «Questi sono gli dei che ti hanno fatto uscire dall’Egitto». Il peccato è sempre legato alla mistificazione della realtà, a far sembrare vero ciò che non lo è. Quante volte falsiamo, dimentichiamo, tralasciamo, nascondiamo l’azione di Dio nella nostra vita! Per far sì che il popolo abbandoni il Signore è necessario inventarsi altre feste, altri riti e altri sacerdoti, perché l’uomo ne ha bisogno, non può farne a meno. Geroboàmo fa tutto questo. Nella storia questo è successo tante volte. E succede anche oggi. C’è un fiorire di “feste” che vanno a sostituire le feste religiose. Il peccato consiste nell’allontanare Dio dalla quotidianità, eliminando ogni riferimento a lui nei tempi che viviamo. Lo eliminiamo dal riposo, dalla domenica, lo eliminiamo dal celebrare la nascita e la coppia, lo eliminiamo dalle nostre giornate. Ovviamente dobbiamo poi riempire il vuoto che abbiamo creato con altro. Pensiamo di trovare il senso e lo scopo della nostra vita in altro, poi ci accorgiamo che non è così.

Scarica la nostra App su