Salmo 106 con il commento di Gianfranco Ravasi (da "Il grande Libro della Bibbia" di RaiTre)



Testo del Salmo
Alleluia.

Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché eterno è il suo amore.

Chi può narrare li prodigi del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro agiscono con giustizia
e praticano il diritto in ogni tempo.

Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo,
visitaci con la tua salvezza,

perché vediamo la felicità dei tuoi eletti,
godiamo della gioia del tuo popolo,
ci gloriamo con la tua eredità.

Abbiamo peccato come i nostri padri,
abbiamo fatto il male, siamo stati empi.

I nostri padri, in Egitto,
non compresero i tuoi prodigi,
non ricordarono i molti tuoi benefici 
si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso.

Ma Dio li salvò a causa del suo nome,
per manifestare la sua potenza.

Minacciò il Mar Rosso e fu disseccato,
li condusse tra i flutti come per un deserto.

Li salvò dalla mano di chi li odiava,
li riscattò dalla mano del nemico.

L'acqua sommerse i loro avversari,
nessuno di essi sopravvisse.

Allora credettero alle sue parole
e cantarono la sua lode.

Ma presto dimenticarono le sue opere,
non ebbero fiducia nel suo disegno,

arsero di brame nel suo deserto
e tentarono Dio nella steppa.

Egli concesse loro quanto domnadavano
e saziò la loro ingordigia.

Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti 
e di Aronne, il consacrato del Signore.

Allora si aprì la terra e inghiottì Datan
seppellì l'assemblea di Abiràm.

Divampò il fuoco nella loro fazione
e una fiamma divorò i ribelli.

Si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a una immagine di metallo fuso;

scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia fieno.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,

prodigi nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.

E aveva già deciso di sterminarli,

se Mosè, suo eletto,
non fosse stato sulla breccia di fronte a lui
per stornare la sua collera dallo sterminio.

Rifiutarono un paese di delizie,
non credettero alla sua parola.

Mormorarono nelle loro tende,
non ascoltarono la voce del Signore.

Allora egli alzò la mano su di loro
giurando di abbatterli nel deserto,

di disperdere i loro discendenti tra le genti
di disseminarli per il paese.

Si asservirono a  Baal-Peor
e mangiarono i sacrifici dei morti.

Provocarono Dio con tali azioni,
e tra essi scoppiò una pestilenza.

Ma Fineès si alzò e agì da giudice:
allora cessò la peste.

Questo gli fu computato a giustizia
presso ogni generazione, in eterno.

Lo irritarono anche alle acque di Merìba
e Mosè fu punito per causa loro:

poiché avevano amareggiato il suo animo 
ed egli disse parole insensate sulla sua bocca.

Non sterminarono i popoli
come aveva ordinato il Signore,

ma si mescolarono con le nazioni
e impararono le loro opere.

Servirono i loro idoli
e questi divennero per loro un tranello.

Immolarono i loro figli
e le loro figlie agli dei falsi.

Versarono sangue innocente,
il sangue dei loro figli e delle loro figlie,
sacrificati agli idoli di Canaan,
la terra fu profanata dal sangue.

Si contaminarono con le loro opere,
si macchiarono con i loro misfatti.

L'ira del Signore si accese contro il suo popolo
ed egli ebbe in orrore il suo possesso.

Li diede in balìa dei popoli
li dominarono i loro avversari.

Li oppressero i loro nemici:
e dovettero piegarsi sotto la loro mano.

Molte volte li aveva liberati,
ma essi si ostinarono nei loro disegni
e fper le loro iniquità furono abbattuti.

Eppure egli volse lo sguardo alla loro angoscia
quando udì il loro lamento.

Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a pietà, per il suo grande amore.

E fece sì che trovassero grazia
presso chi li avevano deportati.

Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccogli di mezzo ai popoli
perché rendiamo grazie al tuo santo nome:
e ci gloriamo della tua lode.

Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
da sempre e per sempre.
Tutto il popolo dica: Amen.

Brano audio tratto da "Il grande libro della Bibbia".
A cura di Guido Gola e Renzo Ceresa
Commento esegetico di Gianfranco Ravasi
Riflessionidi Carlo Maria Martini (in alcune parti)
Interpreti Paolo Bessegato, Giancarlo Dettori, Umberto Ceriani, Franca Nuti e Giulia Lazzarini.

Cosa sono i salmi?
I Salmi, sono composizioni di diverso contenuto poetico e spirituale, nelle quali si riflette l’esperienza religiosa individuale e collettiva del popolo di Israele e la sua evoluzione nei vari contesti storici e culturali. Preghiera e poesia sono un unico respiro che sale al Signore come supplica, contemplazione e lode. E in questo respiro c’è tutta la varietà di sentimenti e atteggiamenti con cui l’uomo in preghiera esprime la sua fede e il suo rapporto con il Dio vivente.

Quanti sono i salmi?
Il Libro dei Salmi consta di 150 salmi ed è diviso in 5 parti come la "Torah"- o "Pentateuco".
A seconda della edizione della Bibbia in cui il libro è inserito c'è una diversa numerazione dei 150 salmi.

Il testo masoretico ebraico ha una determinata numerazione che non corrisponde con quella greca dei LXX o della Vulgata (Latino).
Nella Bibbia Cattolica normalmente vi sono le due numerazioni: la prima è quella del TM e la seconda, tra parentesi, quella della LXX. Le Bibbie Ebraiche seguono la numerazione del TM. Le cattoliche seguono il TM e mettono tra parentesi la numerazione della LXX. I Protestanti seguono la LXX. Nella Liturgia delle Ore viene seguita la numerazione del TM.

Cos’è il Salterio?
Il salterio è il libro che contiene i salmi. Il termine "salterio" è la semplice traslitterazione della parola greca psalmòs, che significa un canto da eseguirsi con accompagnamento musicale e tutta la raccolta viene chiamata psalterion, termine greco che indica uno strumento a corde di cui ci si serve per accompagnare il canto. Per tale motivo i salmi andrebbero sempre cantati specialmente nella Liturgia.
Il Salterio è un dialogo d’amore con Dio nella storia.
Non bisogna mai dimenticare l’armonica sintesi tra l’aspetto personale e l’aspetto comunitario dei salmi, per cui si può senz’altro affermare che la storia del popolo d’Israele è la storia dei singoli. Il salmista, che è perseguitato, sa di non essere un caso isolato e indipendente dalla storia del suo popolo, della sua gente, per questo può fare riferimento alla “liberazione dall’Egitto“ per chiedere la sua personale liberazione.
Il salmo, originariamente comunitario, può essere usato per sé dal singolo israelita; come pure il salmo, originariamente del singolo, può essere applicato a tutta la comunità. Questa interscambiabilità tra preghiera personale e comunitaria, tra “io” e “noi” è la caratteristica propria della storia della salvezza che Dio dirige. Nella preghiera con i salmi devo sempre tener presente questa solidarietà che mi lega con tutto il popolo di Dio.

I salmi nella preghiera Liturgica. Il valore comunitario.
«Chi recita i salmi nella Liturgia delle Ore, li recita non tanto a nome proprio quanto a nome di tutto il Corpo di Cristo, anzi nella persona di Cristo stesso. Se ciascuno tiene presente questa dottrina, svaniscono le difficoltà, che chi salmeggia potrebbe avvertire per la differenza del suo stato d’animo da quello espresso nel salmo, come accade quando chi è triste e nell’angoscia incontra un salmo di giubilo, o, al contrario, è felice e si trova di fronte a un canto di lamentazione. Nella preghiera puramente privata si può evitare questa dissonanza, perché vi è modo di scegliere il salmo più adatto al proprio stato d’animo. Nell’Ufficio divino, invece, si ha un determinato ciclo di salmi valevole per tutta la comunità ed eseguito non a titolo personale, ma a nome di tutta la Chiesa, anche quando si tratta di un orante che celebra qualche Ora da solo. Chi salmeggia a nome della Chiesa può sempre trovare un motivo di gioia o di tristezza, perché anche in questo fatto conserva il suo significato l’espressione dell’Apostolo: “Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto” (Rm 12,15) e così la fragilità umana, ferita dall’amor proprio, viene risanata nella misura di quella carità per la quale lamenta e concorda con la voce che salmeggia» (n. 108).alleanza sia nel contenuto che nell’uso. I salmi sono il patto d’amore ieri con Israele e oggi con il nuovo popolo di Dio, che è la Chiesa.

I salmi in Pregaudio
Nelle lodi e nei vespri cantati, quelli che compaiono nella home, per intenderci, sono sempre introdotti da una didascalia per valorizzarne il contenuto spirituale e sempre accompagnati da un sottofondo musicale proprio per specificarne la musicalità. Infatti dall’origine era sempre accompagnato da uno strumento musicale. Di qui la parola psalmòs.

La fonte dei file audio della praylist “I Salmi: riflettere e pregare"
Citiamo la fonte autorevole che è Rai 3 e la sua trasmissione: “Il grande libro della Bibbia”
La lettura delle Sacre Scritture è un ciclo di trasmissioni iniziato nel 1994 con la lettura della Genesi dove il biblista Mons. Gianfranco Ravasi informa gli ascoltatori e dice: una esperienza unica per la radio perché finora, a quanto si è dato a sapere, nessuna radio mai al mondo ha tentato di leggere integralmente la Bibbia, che è il libro più tradotto e più venduto al mondo. Vi presentiamo in 70 puntate (la domenica) il grande libro delle Lodi di Israele e della preghiera cristiana, i Salmi, che sono 150 composizioni di diverso contenuto, nelle quali si riflette l’esperienza religiosa individuale e collettiva di un popolo e la sua evoluzione nei vari contesti storici e culturali.
Preghiamo chiunque voglia condividere altrove i file che sono pubblicati qui, di farlo allo stesso modo, gratuitamente, citando correttamente la fonte.

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