Luca 10,1-9: "Fatti per evangelizzare...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 10,1-9

Testo del Vangelo
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Recita
Stefano Gazzoni

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Siamo figli di un Dio che sceglie di venire in missione sulla terra, come pensavamo di non diventar missionari a nostra volta? La missione non un optional per i cristiani, siamo fatti così. Ma non per partire in chissà quale parte del mondo. La missione semplicemente è l’uscir da noi stessi per andar incontro all’altro. Tutto qui. La novità è nella modalità con cui Gesù ci invia: Ecco vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non dice andate come cacciatori in mezzo ai lupi e neppure come lupi in mezzo ai lupi. Nel primo caso saremmo dei conquistatori, nel secondo come minimo scateneremmo una guerra. No, ci dice andate come agnelli. In inferiorità. Con le armi del disarmo e con il rischio fattivo del fallimento. Quanti fallimenti viviamo ogni giorno in parrocchia nella nostra missione pastorale. E’ la logica degli agnelli in mezzo ai lupi. Certo avessimo soldi, potere, mezzi a disposizione…ma tutto questo non sarebbe missionario secondo il vangelo. No, forse il fallimento è necessario... Sentite don Oreste Benzi cosa dice a proposito ...

"Charles de Foucauld che è vissuto sempre solo in mezzo ai suoi tuareg e sentiva talmente il bisogno che il Signore gli mandasse qualcuno a vivere quello che lui viveva (aveva scritto anche la regola di vita) con i futuri suoi che dovevano venire, fallimento completo: nel ‘17 è morto ucciso dai suoi tuareg. Poi la sua regola l'ha ritrovata dopo 17 anni, nel '33 mi pare. Un prete in crisi nel suo sacerdozio si chiamava René Voillaume la prese e disse: “Ma questa è la vita”. Ha cominciato ed ha fondato i piccoli fratelli di Gesù che hanno poi varie diramazioni, 17 anni dopo la morte di Charles de Foucauld.

Don Milani ha segnato il corso d'Italia, se oggi ci sono stati gli obiettori di coscienza e oggi c'è il servizio civile internazionale, caschi bianchi e il resto è tutto dovuto a lui, è stato processato per disfattismo militare. Per quanto riguarda la scuola di Barbiana, mi spiace ma anche Franceschini e Veltroni all’inizio del loro cammino nel PD sono andati a Barbiana dicendo: “noi partiamo da don Milani”. Chi l'avrebbe mai pensato?
Uno così rosso e anche l'altro rosso un po' sbiadito, sono partiti da uno che diceva che la religione è l'oppio dei popoli e si era sbagliato perché è l'oppio che è diventato la religione dei popoli, lui non ragionava con Cristo e invece questi qua… guarda chi l'avrebbe mai immaginato!

Comunque voglio dire questo in poche parole, questi profeti non hanno mai pensato di essere dei capaci o di essere chissà chi, ma anche loro come i poveri chiedevano quasi scusa di esistere, ma il Signore li ha scelti per quello".

Scarica la nostra App su