Marco 4,35-41: "Perché dormi, Signore?" (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 4, 35-41

Testo del Vangelo
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Svègliati, perché dormi, Signore?
Dèstati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
salvaci per la tua misericordia.

Questi versetti del salmo 43 che abbiamo ascoltato danno degnamente voce ai discepoli sulla barca in mezzo al mare in piena tempesta. In questa scena cogliamo tutto il dramma, la paure, la disperazione. La tempesta minacciosa crea il panico. A questi uomini in affanno, spiazzati e impauriti non rimane che gettarsi su Gesù e svegliarlo dal suo sonno. Approcciandoci così al Vangelo ci viene naturale pensare che qui l’unico personaggio fuori luogo era proprio Gesù.
Tentiamo oggi un altro approccio.
Ci lasciamo sorprendere dall’interpretazione della professoressa Yvonne Dohna Schlobitten sul dipinto di Delacroix “La Tempesta“. Ascoltiamolo...

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