Marco 2,23-28: "La bellezza della Creazione". (Commento di don Giacomo Perego)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 2, 23-28

Testo del Vangelo
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».


Recita
Elin Bartolini

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Giacomo Perego
Brano audio tratto da "Uomini e profeti",trasmissione radiofonica di RaiTre

Meditazione
Sì, il Sabato è il cuore di tutta l’identità ebraica: c’è quell’espressione molto bella che viene espressa dopo le grandi pagine oscure della Storia, da parte dei maestri dell’ebraismo, che dice che se l’identità ebraica si è salvata nonostante tutte le persecuzioni, tutti i momenti oscuri della Storia, è perchè il Sabato ha custodito questa identità, cioè l’osservanza del Sabato. Quindi questo Sabato che è il momento in cui la bellezza della Creazione può rinnovarsi nella singola persona, viene preso da Gesù come modello, come spazio, come tempo per esprimere la presenza di Dio nella Storia, quindi per operare miracoli. Gesù è un Figlio dell’ebraismo e come altri figli dell’ebraismo vuole portare la tradizione di cui lui è custode alla sua qualità primaria. A volte ci sono tensioni che sono quelle che vive la comunità cristiana, però non si può parlare di contrapposizioni.

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