Marco 11,27-33: "Assetati di regole...". (Commento di Paolo Curtaz)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 11, 27-33

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Recita
Federica Lualdi

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Paolo Curtaz. Recita don Franco Mastrolonardo

Meditazione
La sfuriata fatta al tempio ha provocato un terremoto nell'agiata classe sacerdotale: ma come, il tempio è tornato a funzionare dopo secoli di distruzione, tutto procede per il meglio e ora arriva questo galileo a contestare tutto in maniera così plateale? Urgono soluzioni. Così Gesù viene interrogato: chi gli ha dato l'autorità di fare queste cose? Sorride amareggiato, Gesù: qualcuno ha sempre bisogno di apporre dei sigilli, di mettere dei timbri. Ma i profeti non hanno bisogno di patenti perché contestano esattamente coloro che vorrebbero rilasciarle! Gesù è determinato nel suo percorso e non fornisce spiegazioni: no, non dirà nulla a questi assetati di regole. Nelle parrocchie ancora troppo spesso troviamo persone che vivono nell'ansia di rilasciare patenti di ortodossia, cosa che nemmeno la Chiesa, nella sua millenaria saggezza, fa con leggerezza. Gesù ci suggerisce di non lasciarci turbare da questi super-devoti che nascondono la fragilità delle loro idee dietro la rigidezza delle loro posizioni e di coltivare invece lo spirito di profezia nella Chiesa (non di anarchia!) senza sentirci "speciali" ma iniziando la conversione della Chiesa a partire da noi stessi.

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