22 Ottobre: San Giovanni Paolo II (Biografia dialogata)



San Giovanni Paolo II
«Sia lodato Gesù Cristo.. Anche non so se potrei bene spiegarmi nella vostra, la nostra lingua italiana, se mi sbaglio.. se mi sbaglio mi coriggerete!». Con l’incipit Sia lodato Gesù Cristo” – spesso abusato nell’introdurre l’omelia – iniziano le indimenticabili parole del 264° pontificato della Chiesa Cattolica, quello del santo che festeggiamo oggi: Giovanni Paolo II, il terzo pontificato più lungo della storia (con i suoi quasi ventisette anni) dopo quelli di Pio IX e di Pietro.   

Ventisei anni, cinque mesi e diciassette giorni che hanno cambiato la storia
Proprio così, un tempo di grazia in cui Karol Wojtyla è riuscito a battere un’infinità di record: il primo ad entrare in una sinagoga e in una moschea, a radunare i capi di altre religioni per pregare insieme ad Assisi, ma soprattutto a cercare il dialogo con anglicani, ortodossi e protestanti; il primo a fare conferenze stampa durante i suoi 250 viaggi, che gli hanno fatto percorrere oltre un milione e mezzo di chilometri, visitando 129 nazioni e 876 città; ma soprattutto quello che ha maggiormente contribuito a diffondere la santità, proclamando 482 santi e 1.338 beati! 

Cosa sappiamo della sua vita prima dell’elezione a papa?
Nato il 18 maggio 1920 a Wadowice, nei pressi di Cracovia, a ventun anni è già orfano di entrambi i genitori. Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, nel 1940 per evitare le deportazioni naziste lavora come operaio nelle cave di pietre. Entrato clandestinamente in seminario due anni più tardi, nel 1946 viene ordinato presbitero, mentre nello stesso anno si laurea in Teologia con una tesi su san Giovanni della Croce. Dopo aver insegnato Etica alla facoltà di Lublino diventa vescovo ausiliario di Cracovia, notizia che gli arriva mentre era in canoa con un gruppo di giovani. Nel 1962 prenderà parte al Concilio Vaticano II, evento epocale di cui si farà grande promotore. Due anni dopo è nominato arcivescovo di Cracovia: il più giovane vescovo al mondo, con i suoi 43 anni. Ma un altro record è alle porte: nel 1967, a 47 anni, è il più giovane cardinale del Collegio. Ore 17:15 del 16 ottobre 1978: fumata bianca, è vescovo di Roma! 

Insomma un papa “giovane”, capace di spendersi in intensità e quantità.
Già, la giovinezza sarà il suo vero marchio di fabbrica, fin dall’inizio del pontificato: «il Papa vuole bene a tutti.. – disse l’8 novembre 1978 – ma ha una preferenza per i più giovani». Quei giovani che nell’agosto del 2000, a Tor Vergata, definì “sentinelle del mattino”. Quei giovani ai quali a Manila, nelle Filippine, disse: «Chiamatemi Karol». Quei giovani che risposero alla sua chiamata, accorrendo a milioni in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù da lui inventate e portate avanti dal 1984: a Roma, Buenos Aires, Santiago de Compostela, Czestochowa, Denver, Manila, Parigi, di nuovo Roma, Toronto e Colonia, cui non riuscì a partecipare, morendo pochi mesi prima. Quei giovani che a migliaia passarono per ore, piangendo e ringraziando Dio, davanti alla sua salma.

Dunque fu anche un grande comunicatore.
Assolutamente sì, e questo anche grazie al suo background, capace di farlo parlare in tante lingue, perfino in Braille. Un’attrice, sua collega ai tempi in cui faceva teatro, lo definiva un bravissimo attore: «ascoltando ora i suoi discorsi mi rendo conto – disse – che non ha mai dimenticato la tecnica e l’arte degli effetti teatrali». Insomma sapeva “tenere il palco”, come si suol dire. Scrisse inoltre la trama di un film, Fratello del nostro Dio (uscito nel 1997), incentrato sulla vita di un pittore di fine Ottocento, che abbandonava la sua promettente carriera per diventare prete.. quanto accadde a lui stesso anni dopo, e “con gli interessi”! 

Davvero un uomo poliedrico..
Altri suoi grande interessi furono lo sport, «capace di contribuire all’affermarsi nel mondo della civiltà dell’amore»; la famiglia: nove decimi dei documenti su questo tema nella Chiesa sono stati da lui redatti, approvati o sollecitati; la donna: «grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna!  – disse – tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani. Ma il grazie non basta, lo so..»; la sofferenza, che seppe prima accompagnare e poi vivere evangelicamente sulla sua pelle. Ma ciò era frutto del focus cristologico che poneva in tutto, come testimoniano i suoi tanti documenti magisteriali: «non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà.. non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo.. non abbiate paura.. permettete a Cristo di parlare all’uomo, solo Lui ha parole di vita, sì, di vita eterna!». Il grido “santo subito!” che si levò ai suoi funerali, l’8 aprile 2005, ebbero un’eco breve: papa Francesco lo iscrisse all’albo degli amici di Dio il 27 aprile 2014 (giornata della Divina Misericordia, dallo stesso Wojtyla istituita) assieme a Giovanni XXIII.. due santi protagonisti del Vaticano II.

«Grazie, Giovanni Paolo, per averci ricordato che la Terra la erediteranno i giovani..»  

Recita
Cristian Messina, Vittoria Salvatori

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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