Luca 11,5-13: "Chiedere sempre". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 11,5-13

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Spesso capita che noi sacerdoti sviliamo la preghiera di richiesta dei nostri fedeli, ritenendola qualitativamente inferiore rispetto ad altri tipi di preghiera, come ad esempio quella di ringraziamento o di lode. Niente di più sbagliato. Anche perché, così facendo, diamo un giudizio negativo anche su coloro che la praticano. Direi che non esiste una preghiera di serie A o di serie B e se avessimo qualche dubbio circa la qualità della preghiera di richiesta, ecco che il Vangelo oggi ce li dissolve tutti . Gesù è chiaro: non stancatevi di chiedere. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Questa sequenza di verbi mi fa venire alla mente quando ancora senza Gps dovevamo trovare la casa di un nostro amico in un paese forestiero. Si chiedeva a qualcuno la strada, la si cercava e poi si bussava alla porta. Il cammino della preghiera di richiesta è un po' questo. Si chiede, si cerca e si bussa. E chi è dentro, apre? Cioè Dio risponde alle nostre domande? E soprattuto le esaudisce? Sant’Agostino risponde che Dio esaudisce sempre le nostre domande, tranne quando "petimus male, petimus mali, petimus malo". Cioè quando chiediamo nel male, nel peccato, quando chiediamo cose malvagie, cioè fuori della volontà di Dio e quando le chiediamo in malomodo, senza fiducia. In ogni caso la preghiera di supplica non ha la finalità di istruire Dio, ma di costruire l’uomo. Questo pensiero di sant'Agostino è stato maggiormente elaborato da san Tommaso che chiarifica: Dio va avanti per la sua strada, non può cambiare idea in base alle nostre preghiere. Sarebbe un suicidio, non solo di Dio ma anche dell’umanità. Pensate se due tifosi antagonisti chiedessero la vittoria della loro squadra nella medesima partita. E questo è un esempio banale. Ma allora a cosa serve la preghiera di richiesta? Anzitutto, dice Tommaso, a farci prendere consapevolezza. Le preghiere non svelano a Dio i nostri bisogni. Lui li sa già. Servono invece a noi per chiarire a noi stessi quel bisogno. Le preghiere non vanno a cambiare i disegni della Provvidenza, ma ad ottenere ciò che Dio aveva già prestabilito di donarci. Noi preghiamo affinché siamo disposti ad accogliere, quanto Dio aveva già preordinato dall’eternità.
Concludo con questo esempio: le suore di clausura mi hanno raccontato che un ragazzo andava a pregare sempre, affinchè Dio gli facesse trovare la fidanzata. Ha pregato così tanto che è entrato nei frati.

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