Giovanni 11,19-27: "La Risurrezione di Marta". (Commento di Padre Silvano Fausti)



Testo del Vangelo
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Meditazione
Marta ascolta che Gesù viene e gli va incontro, va all’incontro con lui. Come vedremo in questo testo tutti si muovono:
- Gesù s’è mosso da oltre il Giordano a Betania;
- Marta esce dal villaggio dove c'è la morte,
- Maria uscirà dalla casa;
- i giudei erano usciti da Gerusalemme;
- Lazzaro uscirà dal sepolcro;
- Tutti escono.
La nostra vita di fatti è un’uscita, è un esodo, fino a quello ultimo. Qui si dice che ascoltò e gli va incontro: ecco, il principio della fede è questo ascoltare il Signore che viene e poi uscire per andargli incontro. Cioè la fede innanzi tutto è ascolto di una possibilità nuova e poi muovere i piedi e andare all’incontro per fare esperienza di questa realtà nuova.
Ecco, in questi versetti c’è il passaggio di Marta dall’attesa di un miracolo - la risurrezione di suo fratello - alla sua risurrezione che consisterà per Marta nel fatto di credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio che viene nel mondo. Tutto il Vangelo di Giovanni è scritto appunto perché crediamo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio e in lui abbiamo la vita eterna. Quindi in questo momento Marta ha la vita eterna, mentre è in vita, non solo dopo morta. Marta realizza pienamente quello che è l’obiettivo del Vangelo.
Quindi la vera resurrezione è quella di Marta, non quella di Lazzaro. Lazzaro deve ancora risorgere, perché è già morto la seconda volta e la sua rianimazione di cadavere è solo un segno esterno per procurare invece a Marta qualcosa di molto più profondo ed è ciò che appunto il Vangelo si propone di raggiungere anche con il lettore.
E Gesù le chiede: “Credi questo?”. In genere nel Vangelo si dice “credere in Dio, in Gesù”, non credere in queste cose, in queste parole; invece sono proprio queste le parole in cui credere: che Lui è risurrezione e vita, vivere in comunione con Lui è già vivere ora la vita di Dio. È già avere lo Spirito santo.
E Marta risponde: “Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che viene nel mondo”. A questo punto Marta è risorta, non ancora Lazzaro. La risurrezione è credere nel Signore, nel Cristo, nel Figlio di Dio che viene nel mondo a far che? Ad aprire i nostri sepolcri, a comunicarci la sua vita, a eliminare per sempre la morte perché ci dona una vita nell’amore e l’amore è eterno perché è Dio.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Padre Silvano Fausti

File audio tratto da www.gesuiti-villapizzone.it

 

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