Luca 17,5-10: "Servi inutili...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 17,5-10

Testo del Vangelo
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
La chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa.

C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro
lei lo faceva per passione.

Nell’immaginario maschile è facilmente scontato pensare a Bocca di rosa come una prostituta. Non mi pare sia dello stesso parere il suo autore, Fabrizio De Andrè, il quale in una intervista confida che questa è la canzone che più lo rappresenta.
Anch'io personalmente non credo che Bocca di rosa fosse donna di tal genere. La canzone apre ad una interpretazione meno banale.
La prostituzione, da che mondo e mondo, è un lavoro, qualcuno sostiene il lavoro più vecchio del mondo. Ed è comunque un lavoro con una discreta retribuzione. Bocca di rosa invece donava amore sì, ma non lo faceva né per gioco, né per professione, lo faceva senza un utile.
Entro adesso nel Vangelo. Dice Gesù ai suoi discepoli: quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili". L’esatta traduzione è servi senza utile, cioè servi che fanno quello che devono fare gratuitamente.
Ci sono due modi per servire: farlo con compenso, e farlo gratis. Gesù ci chiede il secondo.
E ci sono due modi per amare: amare per essere amati e amare gratuitamente. Gesù ci chiede il secondo.
Sappiamo che il servire è voce del verbo amare, come diceva il carissimo don Tonino Bello. Quindi amare è servire. Nel Vangelo la seconda parte, quella relativa al servire, è in connessione stretta con la prima dove si parla di fede. Come a dire: non c’è fede senza servizio, non c'è fede senza amore. Chi è allora il cristiano? E’ un credente che ama con gratuità. Ma chi può far questo? Solo Gesù! E’ Lui il Servo dei servi, Colui che ci ama immensamente senza chiederci nulla in cambio. Lui, il Re dei re, ama il peggio del peggio, cioè noi uomini. E' la Bellezza che sceglie la bestia.

Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un'estrema unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.

E con la Vergine in prima fila
e bocca di rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l'amore sacro e l'amor profano.

 

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