1 Ottobre: Santa Teresa di Gesù Bambino (Biografia dialogata)



Santa Teresa di Gesù Bambino (1 ottobre) 
«Io mi ero offerta a Gesù Bambino per essere il suo trastullo, e gli avevo detto che non si servisse di me come uno di quei balocchi di pregio, che i fanciulli si contentano di guardare, ma come di una piccola palla di nessun valore, da poter buttare per terra, spingere col piede, lasciare in un canto, oppure stringere al cuore, qualora ciò potesse fargli piacere. In una parola volevo divertire Gesù Bambino e abbandonarmi ai suoi capricci infantili». 

Di chi sono queste meravigliose parole?
Della santa che la Chiesa si onora di festeggiare oggi, Thérèse Martin, nata ad Alençon, in Francia, il 2 gennaio del 1873, chiamandola non a caso Teresa "di Gesù Bambino" o, affettuosamente e per distinguerla dall'omonima di Avila, santa Teresina, dato che morì di tubercolosi il 30 settembre (ma viene celebrata il giorno dopo per via della sovrapposizione con san Girolamo) a soli 24 anni. 

Cosa fece di così straordinario in questa piccola porzione di vita?
Entrata nel Carmelo di Lisieux a soli quindici anni, dopo essere andata a Roma per chiedere l’autorizzazione direttamente a papa Leone XIII, dalla piccola città transalpina non si mosse più, eppure la Chiesa la invoca non solo come patrona di Francia, assieme alla Madonna Assunta, Martino di Tours e Giovanna d’Arco, ma anche e soprattutto come patrona delle missioni, questa volta in compagnia del gesuita Francesco Saverio, che morì missionario in Asia. 

Com’è possibile? 
Missione è un termine con cui si indica il mandato di ogni singolo cristiano, che, in forza del suo battesimo – ci dice l’enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II –, è chiamato ad annunciare e a testimoniare a tutti la salvezza operata da Gesù, soprattutto in quelle aree geografiche e ambienti culturali rimasti fuori dall’influsso evangelico. Iniziata il giorno di Pentecoste, prosegue in ogni tempo, luogo e forma. «Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio – scrive Teresa nei suoi quaderni autobiografici, editi in seguito col titolo Storia di un’anima – mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarvi finalmente una risposta».

Questa risposta riuscì a trovarla?
Lasciamo nuovamente la parola a lei: «Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi.. “Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte” (1Cor 12,31).. Avevo trovato finalmente la pace. Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi trovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte.. Compresi che la Chiesa ha un cuore.. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi.. che l’amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore è eterno. Allora con somma gioia.. gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione». 

«Donaci, Gesù Bambino, come hai saputo fare con Teresina, e nell’epoca stupenda in cui viviamo, ma spesso così incapace di meravigliarsi ancora davanti al tuo volto, di portarti in braccio ovunque e di mostrarti in ogni luogo, sicuri di farlo per chi, come noi, in fondo non fa altro che cercare Te..».  

Recita
Maruska Guiducci, Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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