28 Settembre: San Venceslao (Biografia dialogata)



San Venceslao (28 settembre) 
Un giovane principe, probabilmente ventisettenne, si vede sferrare un colpo di spada alla testa, ma riesce a pararlo.. accortosi che l’autore del fendente è il fratello, gli dice: «Potrei ucciderti, ma la mano di un servo di Dio non deve macchiarsi di fratricidio». Il giovane viene però trucidato dai sicari del fratello. È il 28 settembre 935, giorno in cui Caino ha ucciso nuovamente Abele. 

Di chi stiamo parlando? 
Di colui che la Chiesa ricorda in questo giorno: Venceslao, duca di Boemia, regione storica che occupa la parte centrale dell’attuale Repubblica Ceca. Praga, la città in cui è nato nel 907 circa, gli ha dedicato una delle sue piazze più importanti (in realtà un viale largo una settantina di metri e lungo 750!), conosciuta tra l’altro per quanto accadde il 16 gennaio 1969, quando vi si diede fuoco lo studente universitario Jan Palach, in segno di protesta contro l'invasione dei carri armati sovietici, entrati il 21 agosto 1968 per mettere fine a quel movimento politico noto come "Primavera di Praga".

Cosa sappiamo della sua vita?
Educato cristianamente dalla zia paterna Ludmilla (anch’essa venerata come santa), assume il governo del suo ducato dopo la morte del padre Vratislao, intorno al 925, appena diciottenne e contro il volere della madre Draomira, che parteggiava invece per il secondogenito Boleslao fino al punto di farlo macchiare di fratricidio. Venceslao seppe, nell’ambiente in cui crebbe, essere davvero un salmone, andando totalmente controcorrente!

In che modo?
Lasciamo dirlo al brano che oggi ci propone l’Ufficio delle Letture: «Beneficava i poveri, vestiva gli ignudi, dava da mangiare agli affamati, accoglieva i pellegrini.. Non tollerava che si facesse ingiustizia alle vedove, amava tutti gli uomini, poveri o ricchi che fossero, soccorreva i ministri di Dio e abbellì anche molte chiese». Riuscì in pratica a coniugare due aspetti che spesso, erroneamente, vengono messi in contrapposizione: occuparsi dei bisognosi e curare la liturgia, cioè tenere gli occhi contemporaneamente puntati sulla giustizia e sulla bellezza. Il giorno prima della sua morte si recò non a caso in una città, proprio in occasione della festa dei santi Cosma e Damiano (celebrati appena due giorni fa), era solito infatti presenziare alla dedicazione di una chiesa. 

Tornando alla sua morte, come avvenne di preciso, e cosa la scatenò?
Il giorno seguente alla festa appena citata, Boleslao si era appostato alla porta di Venceslao, quando quest’ultimo gli disse: «Fratello, fino a ieri ti sei mostrato con me come un umile servitore!», sentendosi rispondere, sguainata al spada: «Ed ora voglio diventare migliore», sferrandogli il fendente. È il 28 settembre 935, giorno in cui Adamo non ha accettato nuovamente la sua condizione di creatura.   

«O Dio, che al martire san Venceslao hai dato il coraggio di anteporre il regno dei cieli al fascino del potere terreno, per la sua intercessione concedi anche a noi di vincere ogni forma di egoismo per aderire a te con tutto il cuore» (Preghiera Colletta del giorno). 

 

Recita
Massimo Alberici, Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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