12 Settembre: Santissimo Nome di Maria (Catechesi dialogata)



Santissimo Nome di Maria (12 settembre)
Oggi celebriamo il Santissimo nome di Maria.. ma perché festeggiare un nome?
Lasciamoci aiutare dal benedettino Anselm Grün, che afferma: «L’Antico Testamento ha sviluppato una sua teologia del nome proprio. Sapere il nome di una persona significa per gli ebrei conoscerne il cuore. Chiamare qualcuno per nome significa sapere tutto di lui e allo stesso tempo iniziare un rapporto con lui.. I nomi non erano mai frutto del caso. Definivano sempre l’esperienza vissuta dai genitori con la nascita dei figli e l’azione di Dio su di loro.. Nel nome si celano anche le potenzialità assegnate da Dio..». Se ciò vale per ogni nome, beh, figuriamoci per quello della Madre di Dio!

Dunque il nome “Maria” ha un significato preciso.
Certo, come ogni nome del resto. Siccome è giunto a noi sotto due possibili forme, Maryâm e Miryâm, occorre risalire ad entrambe le etimologie e, visto che ce ne sono diverse, prendiamo in considerazione la più comune, quella di san Girolamo, per il quale Maria traduce “goccia di mare”, dall’ebraico mar, “goccia”, e yâm, “mare”. Girolamo quindi, traducendo la Bibbia dalle lingue originali in latino scrisse stilla maris, che per successivi errori dei copisti fu deformato in stella maris, interpretato quindi dai cristiani come “stella del mare”. 

La seconda forma del nome cosa traduce invece?
L’altra interpretazione abbastanza fondata fa risalire Maria dall’egizio mrjt, “amata”, al quale è stato aggiunto il suffisso -âm. È bene ricordare poi che questo nome non fu portato solo dalla Vergine, ma anche da altre celebri donne bibliche e non: dalla sorella maggiore di Mosè, che per prima intonò l’inno di liberazione dopo il passaggio del Mar Rosso; da Maria di Betània, sorella di Marta e Lazzaro; da Maria di Clèofa, forse parente della Madonna; da Maria di Giacomo; dalla madre dell’evangelista Marco e, ultima ma non certo per importanza, da Maria di Magdala, colei che per prima vide il Risorto, correndo per prima ad annunciarlo. Due Marie dunque, la sorella di Mosè e la Maddalena, sanciscono la Pasqua, letteralmente il “passaggio”: dalla schiavitù alla libertà nel primo caso, dalla morte alla vita nel secondo.

Che spettacolo! Oggi tuttavia è, almeno in Italia, un nome un po’ in disuso..
Sì, probabilmente a causa della secolarizzazione, che ci porta a non dare più nomi biblici ai nostri figli. La storia ha però onorato questo nome con diverse celebrità, ad esempio Maria Antonietta regina di Francia o Maria Callas, la magnifica soprano statunitense di origine greca, solo per fare qualche esempio. La Madonna gode di tantissimi giorni liturgici in cui viene celebrata, ma chi porta il suo nome non può che festeggiare oggi il proprio onomastico. 

È interessante, in relazione al nome, come la Vergine venga chiamata nelle diverse preghiere a Lei rivolte.
Proprio così, le orazioni più conosciute la definiscono «Madre del Redentore, porta dei cieli», «regina dei cieli.. signora degli angeli, porta e radice di salvezza.. vergine gloriosa, bella fra tutte le donne.. tutta santa», ma anche «madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra.. avvocata..», ma soprattutto «Madre di Dio». Senza contare poi le splendide litanie lauretane, 51 invocazioni in cui viene definita per tre volte “Santa”, per ben tredici “Madre”, per sette “Vergine”, per altre tre “Dimora”, infine per dodici “Regina”. Commentando uno di questi appellativi, Benedetto XVI disse nel dicembre 2006: «Nel Bambino Gesù, col quale intrecciava infiniti e silenziosi colloqui, Ella riconosceva il Volto umano di Dio, così che la misteriosa Sapienza del Figlio si è impressa nella mente e nel cuore della Madre. Perciò Maria è diventata la “Sede della Sapienza”». 

«Maria, tu che hai coccolato fra le braccia Gesù: da piccolo, quando ancora non sapeva parlare  (Lui che è la Parola!), e da morto (momento in cui il silenzio non è stato mai così assordante).. donaci, per il tuo nome, di invocare il suo, “adesso e nell’ora della nostra morte”».       

Recita
Cristian Messina, Marco Mazzotta

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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