Luca 6,20-26: "Chi sono i poveri?". (Commento di padre Silvano Fausti)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 6,20-26

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Recita
Daniela Santorsola

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Padre Silvano Fausti
Brano audio tratto da www.gesuiti-villapizzone.it

Meditazione
Beati voi poveri. Ma come si fa a dire questo? Chi è il povero? Cosa pensa Gesù quando pensa al povero? Proviamo ad ascoltare a riguardo Silvano Fausti in una vecchia registrazione che commenta questo Vangelo.

"In genere noi diciamo: Beati i ricchi, beati i satolli, beati i gaudenti, beati gli onorati, gli stimati, i glorificati, gli apoteizzati in televisione.... ecco...che bello! Qui dice il contrario, ha voglia di scherzare? Vediamo cosa vuol dire beato. Beato vuol dire "mi congratulo con te, hai vinto, sei dalla parte giusta, beato te!" "Beato te" è una forma di congratulazione. Beati chi? I poveri, qui per povero non si usa la parola povero (il povero sarebbe il contrario del ricco); il ricco è quello che ha tanto con poca fatica, idealmente senza fatica, molto di più allora... E il povero è quello che ha poco con tanta fatica. Qui invece si usa la parola pitocco (ptokos): è quello che ha niente con tanta pena e che quindi vive di elemosina, vive di dono, vive di dipendenza. Ecco, di questi dice il motivo per cui sono peati, non perchè sono poveri o pitocchi ma perchè vostro (sta parlando quindi a gente reale che ha davanti) è il Regno di Dio. Questa beatitudine è al presente: il Regno di Dio è già vostro. Che cosa vuol dire che il Regno di Dio è del pitocco, è del povero? Il Regno di Dio è Dio stesso che regna sulla Terra. Noi vediamo sulla Terra che regnano i ricchi, che dominano sugli altri. Dio regna in altro modo: Dio regna servendo, perchè è Amore. E l'Amore dona tutto fino a dare se stesso. E Dio è estremamente povero perchè ama, dà tutto! Fino a dare se stesso. Se avesse cose, dà cose. Forse da giovane era ricco, ci ha dato la Terra, i cieli, tutto... Alla fine dopo aver dato tutto, cosa fa? Dà se stesso!
E cosa ha Dio? Niente! Pensate se Dio volesse fare da padrone...l'ho gà detto altre volte...sulla Terra come facciamo noi e ci dicesse:"Tu vuoi respirare? L'aria è mia, me l'hai pagata? Quella vostra inquinata, tenetevela. Ma quella buona è mia. Scusa e anche la dilatazione dei bronchi, l'energia, gli impulsi....è mio. Mi hai pagato la tassa? ....o almeno l'affitto?". Se Dio per un istante facesse da padrone, nulla esisterebbe al mondo. Tutto andrebbe nel nulla, perchè tutto è dono. E Dio stesso è dono. E il peccato è voler possedere il dono. Lo distruggi, perchè il dono è significativo perchè è relazione con chi dona, e allora non cadi nel feticismo e vivi del dono condividendolo e resta sempre dono e si ravviva. Se invece tu neghi il dono e vuoi possederlo, alla fine neghi la vita che è dono. La vita è dono. Scusate, nascere è dono...mica uno si fa? La vita è dono, tutte le cose fondamentali sono dono. Noi viviamo di dono. Come il povero”.

 

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