
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 4, 31-37
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Recita
Sabrina Boschetti
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo con un intervento audio di Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose (BI).
Brano tratto da "Uomini e profeti", trasmissione di RaiTre
Meditazione
"Gesù insegnava alla gente ed erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità".
Lascio ad Enzo Bianchi il commento a questa parola del Vangelo.
"Innanzitutto compie un’azione che era possibile a tutti gli ebrei uomini che avevano compiuto il tredicesimo anno: potevano essere invitati a leggere le Scritture ed eventualmente a spiegarle. Gesù è un Rabbi, oltretutto, cioè è riconosciuto come Rabbi. Non sappiamo dove lui ha studiato, certamente non a Gerusalemme, certamente non in scuole sul lago di Tiberiade, perché altrimenti le testimonianze degli Ebrei direbbero è stato discepolo di questo o di quest’altro. Come abbiamo detto più volte, con ogni probabilità Gesù ha studiato in queste Comunità, in questi gruppi monastici ante litteram, presenti nel deserto. E certamente ha una competenza nello spiegare le Scritture. predica dunque sulla pericope, non sappiamo il testo, se era della Torà o dei Profeti, su cui Gesù ha preso la parola, ma ecco che subito insegna in una maniera che la gente percepisce nuova.
Non insegna come un professionista, non insegna come uno che lo fa per mestiere, ha una parola forte, autorevole, ha euxosia. L’euxosia è ciò che rende una parola affidabile. I mestieranti, quelli che fanno di mestiere gli spiegato della Parola di Dio, non hanno mai questa parola che percuote, non hanno mai questa parola affidabile, per cui la gente può dire “Mi affido”. Sentono la Parola che è ripetuta, sovente senza convinzione, e poi in persone nelle quali non c’è coerenza, per cui la Parola di Dio non esce affidabile. Ecco questa è la prima reazione che tra l'altro tutti i vangeli diranno e anzi in maniera ancora più precisa, Gesù ha questa autorevolezza che è quella del profeta".