Marco 9, 2-13: "Il punto d'arrivo...". (Commento di padre Silvano Fausti)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 9, 2-13

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Padre Silvano Fausti

Il brano audio è tratto da www.gesuiti-villapizzone.it

Meditazione
Durante il cammino di Gesù dopo tutte le tempeste che ha avuto poco prima… i discepoli capiscono niente, Pietro è chiamato Satana…quindi, poveretto, (pensa) ho fallito tutti i miei obiettivi, anche coi miei…ecco che appare la gloria, il punto d’arrivo. E quando uno sa il punto d’arrivo è tutto diverso. Pensate ancora di essere in un bosco, da soli, e c’è un sentiero, ma non sapete dove va…tornare indietro non potete, nessuno può tornare indietro nella vita, andare avanti, dove porta? Coglie l’angoscia se non sai dove va, se invece riconosci che quel sentiero è quello che ti porta a casa, ti porta tranquillo al focolare, cammini spedito e vai tranquillo, cioè cambia la qualità di vita sapere dove si va, è il senso della vita. E nella trasfigurazione vediamo il senso compiuto dell’esistenza di ogni uomo, del creato intero e di Dio stesso. Quindi è veramente un testo bello che sta appunto al centro del Vangelo di Marco, che non racconta la Risurrezione per dire che la Risurrezione la sperimentiamo al centro della nostra vita, quando ci capita questa esperienza… risorgiamo anche noi a vita nuova e allora camminiamo in modo diverso.

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