
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 13,36-43
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Recita
Alan Santini
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Gesù spiega la parabola della zizzania e ci svela la conclusione dell’arcano. Sono interessanti queste parabole dove Gesù presenta in un primo racconto la parte oscura, quella problematica e poi, normalmente in separata sede con i suoi discepoli, la soluzione dell'enigma. Pare quasi una dinamica narrativa da thriller a lieto fine.
In questo caso la narrazione è portata da un piano terreno ad un piano ultra terreno; la prima parte, quella più sfuocata, il rovescio della trama riguarda la vita sulla terra, la seconda quella messa a fuoco, il dritto del tessuto è situata in una condizione paradisiaca. Morale della storia? Quando saremo in cielo, saremo liberati da ogni zizzania e vivremo in pace e serenità, ma oggi dobbiamo convivere con le problematicità e i conflitti, spesso drammatici, della vita.
Alcuni anni fa ho visto un film davvero interessante e certamente da riguardare: Vita di Pi. Il protagonista, Pi appunto, si ritrova dopo un naufragio ad affrontare su una zattera l’intero oceano con la speranza di sopravvivere e magari di approdare un giorno in terra ferma. Dal racconto che farà a posteriori sembrerebbe che a bordo della zattera fossero presenti degli animali, fra cui, una zebra, una scimmia, una iena e una tigre dal nome bizzarro Richard Parker. Vero? falso? Chissà. Il giornalista a cui Pi concede l'intervista non gli crede. In effetti quando la barca è approdata a riva i primi soccorritori non vedono animali. Trovano solo un naufrago in fin di vita.
Il film, se accostato al Vangelo trova diverse somiglianze. Il Pi che concede l’intervista a fine film è un uomo ormai riconciliato con Dio e con la vita, un uomo rinato, un uomo che appartiene, diremmo, al paradiso.
Invece il naufragio, la zattera, i giorni sull’oceano riguardavano la sua vita. Una vita non da solitario. Affrontare l’oceano non è facile, come del resto affrontare la vita. Ma farlo con una tigre al fianco… La tigre ha davvero vissuto con lui giorno dopo giorno, come la zizzania intorno la grano, e Pi ha sostenuto la lotta con Richard Parker con grande coraggio. Ma ora salvo e rinato davanti al giornalista, ringrazia di aver avuto come compagno di quell’avventura la tigre ancor più degli altri animali. Chissà magari un giorno anche noi in Paradiso ringrazieremo Dio di averci messo come compagna di vita la zizzania.
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