Matteo 5,20-26 con il commento di padre Silvano Fausti



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 5, 20-26

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Recita
Federico Fedeli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Padre Silvano Fausti. Brano audio tratto da www.gesuiti-villapizzone.it

Meditazione
Il comandamento “non uccidere” è chiaro: si vieta il male. Gesù aggiunge una cosa dicendo “ma io vi dico”, evidentemente non è che Gesù si contrappone.... Ma io vi dico: uccidete o fate la guerra santa. No, non dice così. Il “ma” di Gesù non è per negare il comandamento ma per dire qualcos’altro di più radicale e più profondo. Ma io vi dico: non basta non uccidere. Ci vuole qualcos’altro. Perché uno uccide? Ecco allora che Gesù va alle radici del male, la radice del male è l’ira e l’ira è il principio dell’omicidio, l’ira è un “movimento contro” che io sento, contro l’altro che suppongo sia contro di me. Quindi già l’ira è il vero omicidio, è contro l’altro. Ma non solo l’ira, anche dire “stupido”. “Stupido” è il disprezzo, tra l’altro per uccidere bisogna sempre disprezzare. Anche in politica gli avversari devono essere sempre stupidi, cattivi e in malafede, se no non sono avversari da eliminare e anche per fare le guerre sempre il nemico deve essere il perfido nemico, deve essere non-uomo perché se è uomo non puoi uccidere un tuo fratello. Il disprezzo è proprio alla base di ogni annientamento, perché prima lo annienti come persona, ne fai una maschera, uccidi in lui la dignità di figlio di Dio, una volta che lo disprezzi poi...basta...il resto segue... Quindi anche il dire “stupido”: sei indegno di giudizio. Come vedete allora sul comandamento “non uccidere” non è semplicemente “io non uccido e sono a posto”....e quali sono i tuoi sentimenti verso l’altro? L’altro non è il nemico? L’altro non è l’inferno? L’altro non è colui che consideri subito l’avversario, l’antagonista? È istintivo, è così. Quindi il problema è guarire il nostro cuore perché l’altro sia il fratello...lo dice varie volte....dice “al fratello” ecc...ecc...
È una cosa molto seria e molto grossa, come vedete il compimento della legge è qui, è tutt’altro che un insieme di norme sottili, di disquisizioni è realmente un cuore che sente verso l’altro gli stessi sentimenti che ha Dio.

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