Giovanni 3,31-36: "Dove si trova Dio?" (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 3,31-36

Testo del Vangelo
Chi viene dall'alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.

Recita
Chiara Bruscolini

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Probabilmente qualcuno di voi ha riconosciuto le voci di Philippe Leroy e Johnny Dorelli in quel film memorabile "State buoni se potete" sulla vita di san Filippo Neri. Due grandi santi come Filippo Neri e Ignazio di Loyola dibattono simpaticamente in mezzo ai bambini dell’oratorio sul dove si trova Dio.
Anche se la cosa risulta nel film scherzosa, la questione è invece tutt’altro che scontata.
La teologia si è dibattuta a lungo e varie correnti spirituali hanno spostato lungo la storia il pendolo da una parte all’altra. Insomma Dio è in cielo o è sulla terra?
Ad ascoltare oggi Gesù parrebbe chiaro che chi viene dal cielo è al di sopra di tutti, mentre chi viene dalla terra appartiene alla terra e parla secondo la terra.
Ma Gesù, sia chiaro, non dice che Dio non ha a che fare con la terra.
Sappiamo bene che il bambino divino nasce sulla terra dal ventre di una donna e non scende dalle stelle come il buon sant’Alfonso de Liguori ci ha fatto cantare per secoli nei giorni natalizi..
Anche se la questione potrebbe sembrare di poco conto dobbiamo invece prenderla in seria considerazione.
Il salmo 84 che sant’Agostino interpreta in maniera cristologica cita "la verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo”. Equilibrio esemplare fra cielo e terra, ma noi uomini non siamo così equilibrati. A volte giusto equilibristi.
E così per secoli abbiamo messo Dio in cielo, come abbiamo sistemato nelle nicchie in alto le statue dei santi. Abbiamo sempre fatto i conti con le anime e ci siamo dimenticati dei corpi. Così facendo la nostra spiritualità si è resa eterea. Abbiamo delegato al cielo le cose della terra. E infatti oggi l’intelligenza laica ci contesta una certa deresponsabilizzazione soprattutto quando rimediamo tutto con il classico “ci penserà il cielo”. E forse non è un caso, d’altronde il caso non esiste per noi cristiani, che di questi tempi a capo della Chiesa ci sia un gesuita figlio di Ignazio di Loyola, più preoccupato della cose della terra rispetto a quelle del cielo. Anche se diciamocelo Papa Francesco non parla mai secondo la terra, ma trova l'ispirazione delle sue parole nel cielo che è dentro di lui.

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