Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 10,13-16
Testo del Vangelo
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.
Recita
Chiara Bruscolini
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Paolo Ricca con Gabriella Caramore. Brano audio tratto da "Uomini e profeti", trasmissione di RaiTre
Meditazione
Perché occorre accogliere come un bambino per entrare nel Regno, secondo lei?
Accoglierlo come un dono totale, assoluto, esattamente come un bambino, qualunque cosa tu gli dai lui lo accoglie, lo riceve, lo prende con questa semplicità e autenticità naturalmente. Che cosa vuol dire accogliere il Regno? Vuol dire accogliere il messaggio del Regno, quello che Gesù chiamava all’inizio l’Evangelo del Regno. Cioè l’annuncio della vicinanza di Dio ai poveri, agli ultimi, ai malati, agli affamati, appunto ai bambini, a tutto ciò che il mondo tende a emarginare e a tutto ciò che secondo i criteri mondani non conta, proprio lì dove Dio si rende, proprio lì c’è il Regno che comincia a prendere corpo, a prendere forma. Quindi accogliere il Regno significa aprire gli occhi sulla presenza di Dio laddove non pensavi che Dio fosse… lo mettevi in cielo, lo mettevi là nelle grandi liturgie, nelle grandi cattedrali ecc..ecc..
invece Dio è altrove e Gesù è venuto a darci questo Vangelo, questa buona notizia del Regno che è là dove nessuno se lo aspettava, in particolare quelli che invece sono i primi destinatari.