Marco 6,53-56 con il commento di Paolo Ricca (da "Uomini e profeti")



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 6, 53-56

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Recita
Sara Urbinati

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Paolo Ricca. Brano audio tratto da "Uomini e profeti", trasmissione di RaiTre

Meditazioni
Ecco, qui lo toccano e guariscono…cioè basta toccare un mantello per guarire, per avere fede?

Dunque, senta…io potrei dire così: se è il mantello di Gesù, sì però…però…quello che guarisce non è il mantello. A Nazareth Gesù non poté compiere molti miracoli, a motivo della incredulità degli abitanti di Nazareth. Cioè dove non si crede…dove non si crede che l’impossibile può diventare possibile, non accadono miracoli. Però molte persone hanno sperato, hanno creduto nell’impossibile e non sono guarite. Lo so! Non è che noi ci facciamo strada in mezzo alle contraddizioni, questo è vero! Ma quello che voglio dire è quello che guarisce è la fede e se c’è la fede non c’è neppure bisogno di toccare il mantello.

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