Marco 6, 30-34: "Padri...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 6,30-34

Testo del Vangelo
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Meditazione
Povero Gesù. Strattonato da una parte e dall’altra. Da una parte i discepoli, il piccolo gruppo che lo segue fedele dalla Galilea, dall’altra parte il popolo, la folla numerosa; da una parte gli apostoli, i chiamati, gli eletti; dall’altra la gente di ogni giorno, quelli della strada, la periferia. Gesù cerca un luogo solitario per far riposare i suoi, per condividere con loro le fatiche pastorali; ma oltre ci sono fatiche ancora più pressanti, le fatiche di chi non sa come sbarcare il lunario, dei malati, dei disperati.
Dovunque si giri Gesù incrocia scenari difficili; ci sarebbe solo da chiuder gli occhi e scappar via; ma Gesù ha verso tutti uno sguardo di compassione. Compatire, patire con. Gesù abbraccia questa umanità, così come gli si presenta. Ma quello che l’addolora di più è la mancanza di pastori. Così cita l’evangelista Marco: Gesù ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore. Non tanto dei poveri, ma di chi se ne occupa; non tanto dei malati, ma di chi se ne cura; non tanto dei disperati, ma di chi gli da speranza, non tanto di chi piange, ma di chi raccoglie le lacrime. Di questo è preoccupato Gesù. Lui sa che l’umanità si regge sul prendersi cura gli uni degli altri. Occorrono pastori che curano il gregge. Anche oggi, sapete? E non si tratta di mancanza di preti. Oggi mancano i padri. Sono loro i pastori del gregge, delle famiglie. Come recuperare famiglie e comunità quando mancano i padri?
Ma cosa si può fare? Nel Vangelo Gesù l’ha un po' risolta così, dice: si mise ad insegnar loro molte cose. Probabilmente è questa la strada: annunciare il Regno, formare le coscienze, educare i giovani.

Recita
Giulia Tomassini

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 18 Luglio 2021
XVI domenica del Tempo Ordinario 

Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 23,1-6
 
Dice il Signore:
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore.
Perciò dice il Signore, Dio d'Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 22 (23)

R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia. R.
 
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.
 
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
 
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.

Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,13-18

Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l'inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l'inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.

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