Luca 4,21-30: "Passando in mezzo a loro...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 4,21-30

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Recita
Gennj Fabbrucci

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Oggi siamo a Nazareth nella sinagoga; ma è chiaro il parallelo con il processo da parte delle somme autorità del Tempio. Ricordate il sommo sacerdote che sdegnato si straccia le vesti? Gesù è processato e condannato a portare la croce e a uscire fuori dalle mura di Gerusalemme. Infatti cosa dice il Vangelo di oggi? Si alzarono e lo cacciarono fuori della città. E dove lo portano? Sul ciglio di un monte. Anche qui è chiaro il parallelo con il Golgota, il basso monte fuori delle mura di Gerusalemme. Fin qui quindi è chiara la traslitterazione da Nazareth a Gerusalemme. Ma vediamo il finale. Dice: Lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Buttare uno giù da un monte significa ucciderlo. E cosa faranno poi con Gesù? Lo uccideranno. Non giù da un monte ma su una croce. Ma non finisce qui. L’evangelista Luca elegantemente aggiunge quella frase che, se tolta da un contesto teologico, risulta alquanto bizzarra. Infatti come è possibile immaginare Gesù condotto fin sulla cima del monte per essere buttato giù e lui tranquillamente passa in mezzo a loro. Che significa? Chi si libera e scappa? Che si mette d’accordo con qualcuno per liberarsi? Non credo vada letto in modo letterale. Qui evidentemente Luca vuole darci il passaggio della Resurrezione. Essere buttato giù dal monte e passare in mezzo a loro è metafora di morte e di resurrezione. Ora alla luce di questa interpretazione provate a rileggere le ultime righe. Vi accorgerete di come l’evangelista abbia riassunto davvero il Mistero pasquale di Gesù.

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