Marco 4,26-34: "Accogliere". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 4,26-34

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Recita
Tiziana Sensoli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Il Cristianesimo non funziona come conquista, piuttosto come accoglienza. Gesù prende spunto dalla natura per dirci questa splendida verità.
Il granello di senape cade nella terra ed ecco il miracolo. Tutto accade lì, a qualche centimetro dalla superficie terrestre, in quel terreno che semplicemente si limita ad accogliere, custodire e partorire la vita nuova.
Nessuno può agire su quel seme caduto in terra. Il contadino stesso con tutti i suoi studi e la sua esperienza non può far altro che aspettare. Certo ha saputo seminare, ma l’ingranaggio del nascere, della vita che sboccia, questo gli è sconosciuto. E’ un mistero, come ogni vita che nasce. Un bimbo nella pancia della mamma non è forse un mistero? Cosa può fare una donna se non accogliere il seme del suo uomo e custodirlo per i nove mesi prescritti dalla natura?
Così è la Parola di Dio. Così è il Regno di Dio. Il Regno non si conquista come conquistare una città. Non acceleriamo il Regno di Dio se facciamo diventare tutti cristiani o se peggio ancora ci difendiamo dai non cristiani. Il Regno è già qui, nascosto nei cunicoli oscuri della vita, spesso nelle sue contraddizioni e naturalmente cresce e sboccia. Chi può vantarsi di aver fatto nascere un figlio? Solo uno stolto! Lo san bene quelle coppie che faticano e piangono una sterilità incompresa. Per questo primizia della spiritualità cristiana è l’accoglienza e forse proprio per questo il Cristianesimo è donna, come la sposa dell’Apocalisse.

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