
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 4,21-25
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Recita
Alan Santini
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Marida Nicolaci. File audio tratto da "Uomini e profeti", trasmissione di RaiTre
Meditazione
Il verbo avere viene usato in questo capitolo con questi riferimenti: avere terra profonda, avere radice, avere orecchi come qua al versetto 23, avere in senso assoluto e poi alla fine quando si parla della tempesta sedata avere fede… Allora il problema è la capacità di ricevere, accogliere, la capacità di percepire, la capacità di stare, di essere, cioè la capacità di presenza. Qua si insiste moltissime in questi versetti sulla percezione: vedere, udire, addirittura si dice “vedete quello che ascoltate” con un incrocio di percezioni, un intreccio di percezioni. L’avere di cui si parla è in fondo questa capacità di ricevere. A chi ha capacità di ricevere sarà donato, è già stato detto ai discepoli: “A voi è donato il Mistero del Regno di Dio”. A chi ha i sensi che non funzionano più, il problema di chi ha occhi e non vede, di chi ha orecchi e non ode, sarà tolto anche quello che ha, nel senso che non riuscirà a ricevere, sarà sterile, i sui sensi non funzionano più.