
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 16,15-18
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Recita
Massimo Alberici
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Penso molti tra voi avranno riconosciuto il brano musicale del film della Disney che ha spopolato lo scorso anno tra i bambini. A me sinceramente è piaciuto tantissimo e oggi me ne servo per commentare il Vangelo. Dunque, nel film Oceania ci si ritrova su un isola di contadini che un tempo erano grandi marinai ma per alcune vicende drammatiche hanno deciso di non affrontare più il mare e soprattutto mai più di superare il rif un confine che separa le acque più tranquille da quelle più profonde e pericolose. Cosi questi antichi e valorosi naviganti si ritirano nel loro lembo di terra sicuro, fino a quando una grande siccità li mette in seria crisi. Qui entra in scena Vaiana la giovane e intraprendente figlia del re la quale manifesta il forte desiderio di riprendere la via del mare. “Ma stiamo morendo, non possiamo andare a pescare al di là del rif?” “No, no! Non si può!" le rispondono. "Non si può superare quel confine.” “Perché?” “Non ti preoccupare, non lo devi fare!”. Ma Vaiana era testarda, coraggiosa e sognatrice e trova nella nonna, una anziana folle, una grande educatrice. Così la sprona:” Vaiana, parti perché tu puoi superare il rif”. “Perché risponde Vaiana?” “Perché sei stata scelta!”. “Chi mi ha scelto?” “Ti ha scelto l’oceano”. E così Vaiana quando prende consapevolezza di questa chiamata disobbedisce al padre e, alle leggi prestabilite e parte, supera il rif, vive avventure stupende, coinvolgenti e alla fine riporta il suo popolo alla vocazione di marinai.
Allora torniamo al Vangelo e alla festa di oggi. San Paolo è quel folle sognatore di cui la Chiesa nascente aveva bisogno per superare il rif imposto dalla tradizione ebraica. Paolo supera ogni limite e consegna ai primi cristiani la vocazione per cui Gesù li ha pensati: pescatori di uomini.
La Chiesa però dopo i primi tre secoli ha cominciato a ritirarsi e a gestire il suo territorio. Si è fatto sempre più forte l’idea del pastore e pian piano ha abbandonato la vocazione originaria di evangelizzatori. Ma oggi la crisi e la siccità hanno imbruttito e mal ridotto il gregge al punto di disperderlo fuori dal recinto. E noi rimaniamo purtroppo a fare i pastori di un recinto dove non c'è gregge.
Così il vangelo e la festa di oggi ci richiamano alla vocazione originaria: oggi più che mai dobbiamo tornare a fare i pescatori di uomini per far rivivere la Chiesa.
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