Giovanni 1,35-42: "Fissare lo sguardo...".(Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

Testo del Vangelo
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì  che, tradotto, significa maestro, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia», che si traduce Cristo,  e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

 

Recita
Martina Pasini

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Christmas Oratorio - Part 41-46 I.2. Diritti Creative Commons, musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Il brano ci consegna un verbo che apre e chiude il Vangelo: fissare lo sguardo. Il primo che fissa lo sguardo è Giovanni Battista nei confronti di Gesù, il secondo è Gesù nei confronti di Pietro. parrebbe quasi un passaggio ci consegne: da Giovanni a Gesù e da Gesù a Pietro. Pietro che è la Chiesa viene investito di uno sguardo speciale. Lo sguardo di Gesù si è fissato, si è impresso su di lui e non ci sono poi troppe spiegazioni al riguardo. Gesù fa delle domande ai primi due discepoli, ma a Pietro no. Appena arriva ecco Gesù lo riconosce. sembrava quasi aspettarlo. E lo nomina, gli cambia nome quasi a dire la sua nuova vita, il suo nuovo ruolo.
Lo sguardo di Gesù è potente, non ti lascia come prima. Per questo come Giovanni l’evangelista ci si ricorda anche l’ora del primo incontro: erano le quattro del pomeriggio. E’ partito tutto di li, in quel giorno in quell’ora. E’ il punto di partenza, l’ora in cui lo sguardo di Gesù ti ha trafitto, l’ora dell’innamoramento, del colpo di fulmine. E a quell’ora bisogna ritornare sempre, soprattutto nei momenti di crisi. Così insegnava Chiara d’assisi alla beata Agnese di praga: "Memore del tuo proposito, come un’altra Rachele, tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene; non arrestarti; ma anzi, con corso veloce e passo leggero, con piede sicuro, che neppure alla polvere permetta di ritardarne l’andare, cautamente avanza confidente, lieta e sollecita nella via della beatitudine”.
Questo brano è stato tradotto in musica dalle clarisse e lo trovate nelle preghiere della giornata cantato dalle sorelle di Sant’Agata feltria.
A proposito dei brani della giornata vi invito ad ascoltarli per arricchire la vostra preghiera e conoscere tanti tesori nascosti di pregaudio.
Buona preghiera.

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