Matteo 18,12-14:"Cento pecore...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 18, 12-14

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Recita
Claudio Piccari

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Questo Vangelo ha sempre solleticato la mia curiosità, e da sempre ci sono state delle domande che faticavano a trovare risposte. Ad esempio perché il pastore sceglie di andare a cercare una sola pecorella correndo il rischio di perderne addirittura novantanove ? Chi è in realtà quella pecorella? E chi sono le novantanove? Siamo forse noi uomini quelle cento pecore? Ma perché allora solo uno si perde? E gli altri novantanove non sono tutti potenzialmente atti a perdersi anch’essi?
Ascoltando un giorno una catechesi sulla simbologia del Buon Pastore nella iconografia cristiana dei primi secoli ho scoperto una cosa interessante. Il Vangelo di Matteo, quello che leggiamo oggi, pone il gregge non nel deserto come l’evangelista Luca, bensì sui monti. Non è cosa di poco conto. Essendo sui monti il gregge. è come dire, già arrivato ai quieti pascoli, quindi è già salvo. Sappiamo che i monti rappresentano ciò che è più in alto di tutto, quindi metaforicamente la meta finale, il Paradiso. Quindi il pastore che scende dai monti è lo stesso Dio che discende dal cielo. Ma sappiamo che il Re del cielo scende dalle stelle per salvare l’umanità intera e riportarla in Paradiso. E' a questo punto che le cose si chiariscono. La pecorella smarrita non è uno tra i cento uomini, ma è tutta l’umanità.
E i novantanove allora chi sono? Sono gli angeli, le potenze del cielo, tutto ciò che Dio ha con sé nel suo meraviglioso pascolo. Da quel pascolo noi uomini siamo scappati, ma lui, il Bel pastore non ci ha abbandonato, ha lasciato il suo gregge e viene a prenderci. Ci mette sulle sue spalle e ci riporta a casa. Tutto ciò perché siamo preziosi a suoi occhi...

Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
vali più del più grande dei tesori
Io sarò con te, ovunque andrai.

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