
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 19,1-10
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Recita
Simona Mulazzani
Musica di sottofondo
Al Vangelo Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Alla meditazione J.Brahms. A German Requiem, Op. 45 - I. Selig sind, die das Leid tragen. I. Beati coloro che sono nel dolore.University of Chicago Orchestra. Diritti Creative Commons. musopen.org
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Zaccheo incontra Gesù, ma la sua guarigione non avviene lungo la strada come è stato per il cieco di Gerico, ieri. Interessante. Gesù chiede a Zaccheo di andare a casa sua. Ed è qui in questa casa, nella casa di Zaccheo, nella casa di un peccatore, che Gesù proclama con tono solenne: "Oggi per questa casa è venuta la salvezza". Che bello. Zaccheo è salvato nella sua casa, nella sua storia. Una storia con tanti inciampi, certamente. Ma per un cuore pentito, tutto torna come prima. Anche un peccatore come Zaccheo ritrova la sua verginità. Il Paradiso sarà esattamente questo. Ritroveremo la nostra storia, la nostra vita nella pienezza di bontà. Quel posto che Gesù è andato a prepararci, in fondo è la nostra stessa casa, la nostra vita, la nostra storia. Niente di bello e di buono può essere perduto. Quando un bimbo mi chiede se in Paradiso c’è il suo cagnolino, io gli chiedo se gli voleva bene. Al sì del bimbo dico: certo che c’è. Gesù d’altronde prima di salire in cielo, ricordiamocelo è disceso negli inferi. Che poi è la nostra condizione umana. E ci è venuto a prendere tutti. E se c’è un luogo dove Lui festeggia è proprio questo, gli inferi. Gesù festeggia Zaccheo nella sua casa, nella casa di un peccatore come tutti mormoravano. Noi abbiamo bisogno di essere perdonati nella nostra storia, abbiamo bisogno di essere risanati nelle nostre ferite, abbiamo bisogno di ritrovare il color bianco della verginità. In paradiso non ci va "altro" da me. Ci vado io con quello che sono, che sono stato, con la mia vita, gli amici, i legami di bontà che ho costruito. Tutto questo Gesù ha assunto, tutto questo Gesù ha salvato.
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