Giovanni 3, 16-21: "Nicodemo...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Meditazione
Bellissimo questo tu a tu con Nicodemo. Gesù trova in Nicodemo una presenza di vero ascolto. Per tale motivo si spinge al punto di confidargli il pensiero del Padre. A lui può parlare di tenebre e di luce, del male che odia la luce e della Verità che cerca e affonda nella Luce.
Lo può fare con Nicodemo che è icona spirituale del passaggio tra uomo vecchio e uomo nuovo. Nicodemo infatti venne alla luce, partendo dalle tenebre. Infatti andò da Gesù di notte. Sant’Agostino così mirabilmente sintetizza:

"Nicodemo va dal Signore, ma di notte: va verso la luce, lui che è nelle tenebre. Nelle tenebre cerca il giorno.
Nicodemo è l’uomo vecchio che cerca di rinascere, è l’Adamo che è in tutti noi. Noi che veniamo al mondo trovandoci tra le mani una vita senza volerla, senza averla scelta. La nostra prima nascita è passiva".

Poi lo Spirito soffia dove vuole e così come ha fecondato quell’impasto di polvere nel libro della Genesi, così feconda la nostra vita destinata alla morte e ci fa rivivere.
Così Nicodemo rinasce in quella notte e nella notte viene alla luce, cioè rinasce.
Tutto parte da questo cuore a cuore con Gesù. Nella notte, nell’ascolto della Parola. Tutto parte da qui.
E così Nicodemo da maestro in Israele diventa discepolo di Cristo. Ed entra in campo nella fase finale, quando tutti gli altri sono scappati. Sotto la Croce lui con Giuseppe di Arimatea e poche donne, la squadra di riserva esce allo scoperto nel momento cruciale.
E Caravggio nella sua bellissima deposizione lo inserisce in un primo piano superbo. Mentre prende il corpo inerme di Gesù con l’intento di deporlo sulla pietra tombale come si farebbe con la tovaglia sull’altare, è l’unico della scena a guardare fisso lo spettatore e il suo gomito sembra fendere la tela quasi a coinvolgerci nella pietà. E il suo volto è quello di Michelangelo, maestro di tante Pietà in scultura e in dipinti. Nicodemo come il grande Buonarroti ha scelto la parte migliore: il Mistero pasquale della morte e Resurrezione.

Recita
Sara Urbinati

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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