Marco 1, 29-39: "Gesù non molla, mai!". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Meditazione
Tu, per me sei utile
Accetta l'onere, l'impegno
E dimmi poi
Se i primi mollano, mi spieghi gli ultimi come fanno, come fanno?
Come fanno…

Prendo a prestito queste parole della canzone “Il primo della lista” di Nicolò Fabi e le rigiro personalmente a Gesù. Carissimo Gesù ma se tu molli, noi che siamo gli ultimi, che facciamo? Ogni volta che leggo questo spaccato di Vangelo mi domando come facesse Gesù a star dietro a tutte le situazioni più strampalate e disperate che gli capitavano ogni giorno. Provo ad immaginare questa scena al tramonto davanti alla casa di Pietro ed Andrea. Dice il testo: "...tutta la città era riunita davanti alla porta". Tutti: nessuno escluso. Pensate: è ormai sera. Le energie diminuiscono, il sonno comincia a bussare al nostro corpo, le forze fisiche traballano. Eppure di sera Gesù abbraccia le fragilità umane, sapendo che è delle tenebre che ha paura l’uomo. Resta con noi Signore perché si fa sera, non abbandonarci nella notte delle nostre malattie e delle nostre miserie. E Gesù accorre. E il giorno dopo siamo daccapo: tutti ti cercano. Gente, volti, sguardi che chiedono un segno, una guarigione, un miracolo, una parola personale di conforto. Tutti hanno bisogno. E anche quando entra in casa di amici per cercare riposo e conforto anche lì una donna, la suocera di Pietro,  con la febbre da guarire. Tirato e strattonato da ogni parte, completamente usato eppure mai in debito di ossigeno. Non mollare Gesù…ma lo sappiamo che non molli. Sei solo Tu il primo della classe…noi miseramente gli ultimi.

E dimmi poi
Se i primi mollano, mi spieghi gli ultimi come fanno, come fanno?
Come fanno…

Recita
Veronica Bigucci

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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