29 Agosto: Martirio di San Giovanni Battista (Catechesi dialogata)



Martirio di San Giovanni Battista (29 agosto)
«Erode.. aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo.. Giovanni infatti diceva a Erode: “Non  ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello”. Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere..». Con queste parole l’Evangelista Marco ci introduce alla memoria di oggi.

Cosa si festeggia concretamente?
Il martirio, cioè la testimonianza, resa fino all’effusione del sangue, dell’ultimo dei profeti e al tempo stesso il primo degli apostoli: Giovanni “il battezzatore”. La causa ultima fu, come dice Marco, l’avversione che nutriva nei suoi confronti la cognata di Erode Antipa. Quest’ultima colse dunque l’occasione per vendicarsi di un personaggio così scomodo quando, in occasione della festa di compleanno di Erode (probabilmente nell’anno 29), fece leva su una promessa del festeggiato ai commensali.

Quale promessa?
Durante la festa Erode fece ballare sua nipote Salomè, figlia di Erodìade: la giovane danzatrice piacque così tanto sia al festeggiato sia ai presenti, che «il re disse alla fanciulla: “Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». Salomè, incapace però di desiderare qualcosa di proprio, chiese consiglio alla madre, la quale colse l’occasione per farsi servire su un vassoio la testa di Giovanni! 

Una scena davvero raccapricciante..
Violenta quanto ricordata dalla storia dell’arte: da Klimt a Caravaggio, da Tiziano a Botticelli, da Guido Reni a Giovanni Battista Caracciolo, solo per citare i più noti. Ma la vicenda ha suscitato dibattiti di ogni tipo, su tutti la questione legata al fenomeno del mimetismo.

Di cosa si tratta?
In generale è la capacità di un organismo, animale o vegetale, di imitarne un altro, mutando ad esempio forma o colore per adattarsi all’ambiente, con lo scopo di difendersi. Nello specifico, l’antropologo e filosofo francese René Girard (1923-2015), sviluppò una teoria nota come “desiderio mimetico”. Secondo l’autore noi imitiamo dagli altri le nostre opinioni e gli stili di vita, ma anche i desideri. Imitiamo le persone che stimiamo e rispettiamo, e lo facciamo – a suo dire – per essere come la persona imitata. Il mimetismo starebbe dunque, secondo Girard, alla base dell’apprendimento. Salomè avrebbe quindi messo in atto tale meccanismo. 

Dunque Giovanni sarebbe stato ucciso solo per “principio”?
Se gli eventi si svolsero nel modo appena detto, resta pur vero che – ci ricorda lo storico Flavio Giuseppe – «Erode temeva che (la grande facoltà del battezzatore) di persuadere (le folle) suscitasse una rivolta.. Preferì quindi impadronirsi di lui prima che si scatenasse qualche rivolta nei suoi confronti.. A causa di questi sospetti di Erode, Giovanni fu mandato a Macheronte, la fortezza, e là fu ucciso» (Antichità giudaiche, XVIII). 

Come mai questo evento viene celebrato proprio il 29 agosto?
Questa memoria, che risale già al V secolo, è legata alla dedicazione della chiesa edificata a Sebaste, in Samaria, sul presunto sepolcro di Giovanni. La data corrisponderebbe invece al giorno del ritrovamento della testa del Battista, trasportata poi a Roma nel XII secolo, nella chiesa di San Silvestro a Campo Marzio, da lì in poi denominata San Giovanni in Capite. Da quel momento al 1869 tale chiesa ha tuttavia custodito anche un’altra preziosa reliquia, la celebre Immagine Edessena, conosciuta anche con altri nomi: mandylion, dal greco “panno, fazzoletto”, un telo raffigurante l’immagine di Gesù, chiamato anche acheropita, cioè “non fatto da mani d’uomo”. La compresenza di queste due reliquie, e il passaggio dall’una all’altra, ci suggerisce un dato simbolico importante: la figura del precursore, Giovanni, che si dissolve per cedere il passo al Messia tanto atteso. E col suo martirio, il battezzatore non fece altro che profetizzare quello del Figlio di Dio..

«O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore, nella nascita e nella morte, san Giovanni Battista, concedi anche a noi di impegnarci generosamente nella testimonianza del tuo Vangelo, come egli immolò la sua vita per la verità e la giustizia..» (Preghiera Colletta).          

 

Recita
Cristian Messina, Vittoria Salvatori

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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