Marco 10, 13-16: "Lasciate che i bambini vengano a me..." (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

Meditazione
Alberto Marvelli, un beato della Chiesa riminese vissuto a cavallo della seconda guerra mondiale diceva spesso: non pensare che sia tempo perso il tempo che passi con i bambini. Io aggiungerei che sul piatto della bilancia, nel giorno del giudizio, il tempo speso per i bambini peserà tutto a nostro favore. Quando siamo fra grandi ci pare un perder tempo far qualche domanda ai bambini o addirittura giocare con loro. Abbiamo da fare cose più serie. Eppure Gesù non la pensa così. Ce lo dice esplicitamente nel Vangelo. "Lasciate che i bambini vengano a me". Alla faccia dei discepoli che volevano tenerli fuori dal loro chiudersi a riccio con il Maestro. Gesù li spiazza sempre. Non solo li sgrida, ma ne approfitta per fare una catechesi speciale. A chi è come loro appartiene il Regno di Dio. Allora nella storia penserei che i santi più bambini sono quelli preferiti da Dio: ad esempio un giullare come san Francesco, o un giocherellone come san Filippo Neri, o una piccola principessa come santa Teresina di Lisieux o una contemplativa come Etty Hillesum. È lo sguardo dei bambini che oggi ci manca. Non sgridiamoli allora, ma giochiamo con loro.

Recita
Chiara Bruscolini

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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