5 Giugno: San Bonifacio (Biografia dialogata)



San Bonifacio (5 giugno)
Il giorno di Pentecoste il fendente di un Frisone si abbatte sulla testa del vescovo; questi cerca di difendersi con l’Evangeliario (il libro che contiene i  Vangeli da proclamare durante la celebrazione), ma la spada taglia di netto il libro e il capo di Bonifacio! È il 5 giugno del 754, ci troviamo a Dokkum, in Olanda. 

Di quale momento si tratta?
L’iconografia ritrae spesso questo santo, proprio durante l’episodio finale della sua vita, con un libro in mano infilzato da una spada: è la narrazione del martirio di Bonifacio il quale, già anziano, assieme ad una cinquantina di monaci e ad un gruppo di catecumeni, proprio mentre stanno celebrando l’Eucaristia, vengono  assaliti dagli abitanti di quella zona, a nord-est di Amsterdam.

Chi era Bonifacio?
Winfrid, questo il suo nome di nascita, apparteneva probabilmente ad una nobile famiglia inglese del Devonshire, sulla penisola della Cornovaglia, nel Regno Unito, dove nacque nel 673. Divenuto monaco benedettino ad Exeter, nel 719 fu inviato ad evangelizzare le popolazioni germaniche, cui donò tra l’altro i primi rudimenti di liturgia, inserendola nelle usanze locali già praticate. Insomma un bell’esempio di inculturazione liturgica, «destinata – afferma il gesuita Cesare Giraudo – ad apportare linfa sempre nuova al patrimonio della Chiesa in preghiera». Ma quest’opera di inculturazione fu inizialmente molto netta. Sfidò più volte le popolazioni pagane: si narra infatti che in un bosco fece abbattere un’enorme quercia, ritenuta dagli indigeni sede di una divinità. Ai piedi di quel gigantesco albero eresse in seguito la prima chiesa del luogo, dedicata a San Pietro, vera “colonna” della fede, di pietra e non di legno! 

Dunque fu un grande evangelizzatore..
Inizialmente no, tanto che non riuscì neppure a raggiungere la Frigia, motivo per cui si recò in pellegrinaggio a Roma, per pregare sulle tombe dei martiri e per ricevere la benedizione del sommo pontefice. Papa Gregorio II ne colse il notevole slancio missionario e lo inviò in Germania, in cui operò numerose conversioni, dopo aver percorso buona parte di quei territori. Il successo del monaco fu tale che venne convocato nuovamente nella città eterna, in cui ricevette l’ordinazione episcopale assieme al nuovo nome di Bonifacio, dal latino bonus fatum, “colui che ha un buon destino”.. quello di diventare “l’apostolo delle terre germaniche”. A tal fine contribuì in particolare la fondazione dell’abbazia di Fulda, centro propulsore di tutta l’opera evangelizzatrice di quelle zone.   

Dove si trovano ora le sue reliquie?
Proprio a Fulda e per suo stesso desiderio, espresso quando ancora poteva solo immaginare cosa lo aspettava. Martirio a parte, fu davvero un grande vescovo, a capo di quella Chiesa che «come una grande nave.. – scrisse egli stesso – solca il mare del mondo. Sbattuta com’è dai diversi flutti delle avversità, non si deve abbandonare, ma guidare».

Ti chiediamo Signore, sulla scia di Bonifacio e per sua intercessione, di saperci affidare a te, sicuri di poter guidare, non certo con le nostre sole forze, le piccole barchette che ci affidi ogni giorno.      

 

 

 

 

Recita
Vittoria Salvatori, Federico Fedeli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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