Giovanni 15, 9-17: “Dio è Amore...”. (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Meditazione
Amore è il nome di Dio. Da quando Gesù ci ha illuminato su questa splendida verità i cristiani sono sempre stati timorosi nel pronunciare la parola amore, memori anche del comandamento “non pronunciare il nome di Dio invano”. Proprio i Padri del Chiesa sostenevano che la parola amore doveva essere sobria e ben ponderata nei discorsi per non scivolare nella superficialità o peggio nella bestemmia.
Certo a noi figli di questo secolo pare fantascienza. La parola Amore oggi non solo è la più gettonata, ma anche la più ricercata. Si fanno le fila per vedere film d’amore o leggere romanzi d’amore e oggetto d’amore non è solo il volto dell' innamorato, ma ogni cosa, da un animale, alla casa, dai vestiti all’Iphone. Su Youtube trovate perfino chi si è sposato con il suo Iphone con tanto di celebrante e atto giuridico. Purché si ami, va tutto bene. Lo stesso sant’Agostino è stato strumentalizzato con il suo memorabile: ama e fa quel che vuoi. Oggi addirittura si uccide per amore. Quanti confessano: l’ho uccisa perché l’amavo!
Forse occorre fare un po' di chiarezza circa il termine amore.
Anzitutto sarebbe bene distinguere tra innamoramento e amore. Già Platone,che sull'amore ha scritto le cose più belle dell'antichità, sosteneva nel suo Simposio che l'amore non è nè divino, nè umano. Diciamo che sta a metà strada. Infatti l'eros è capce di portarti in cielo ma anche di sotterrarti sotto terra. È capace di estasi e di felicità estreme, ma poi inaspettatamente finisce e ti concede solo una grande rabbia e perfino disperazione. Quindi non puó essere del tutto divino! Dal Simposio sappiamo poi che Eros è nato dall' unione illegittima e fortuita di uno degli dei dell'Olimpo con una donna umana.
Insomma l'Eros di Platone è qualcosa di mancante.
I cristiani allora, avendo conosciuto il volto dell'Amore che è il Dio di tutti gli dei, hanno deciso di sostituire il termine eros con il termine agape, e ordinando e distinguendo tra innamoramento e amore. Eros è l' innamoramento e agape è l’amore.
Paradossalmente entrambi sono di origine divina, ma l’eros a differenza dell’agape cerca il proprio soddisfacimento, mentre l’agape cerca il bene dell’altro. Non solo: l’eros, proprio perché cerca il proprio soddisfacimento,  è condannato a morire, mentre l’agape contiene la promessa dell’eternità. Quando nasce l’agape in noi? Un giorno ricevetti una bellissima confessione: una giovane donna tra il pianto e l’imbarazzo mi disse:"Don, non sono capace di amare". Ecco, in quel momento ho visto nascere l’alba dell’agape in lei.

Recita
Massimo Alberici

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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