Giovanni 15, 18-21 con il commento di don Davide Arcangeli



Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Meditazione
Ricordiamo oggi tutti i discepoli perseguitati nel mondo, dalle origini della Chiesa fino ai giorni nostri. I martiri durante le persecuzioni dell’impero romano, il cui sangue, come disse Tertulliano, è seme di futuri cristiani, sono certamente stati numerosi, ma molto inferiori per numero dei martiri che il solo XX secolo ha accumulato, durante il nazismo, il comunismo, sotto l’impero cinese, nelle dittature dell’estremo oriente, in Corea, Cambogia, India, Albania, nel medioriente ecc.
Il signore ha previsto queste persecuzioni, che sono il segno di una Chiesa viva in ogni angolo della storia e del mondo e che proprio in quelle zone dove ha subito oltraggi promette di fiorire in futuro.
Non c’è tuttavia solo la persecuzione fisica, ma anche quella culturale e sociale.
Anche nel nostro tempo e nel nostro mondo occidentale, pur non essendovi una persecuzione fisica nei confronti della Chiesa, vi è tuttavia spesso un’indifferenza e talvolta un’ostilità verso l’affermazione della verità del Vangelo. Finché il Vangelo si riduce ad essere un’etica benpensante e un po’ accomodante non ha nessun nemico, ma quando punta a trasformare i cuori e non ha paura di manifestare le ingiustizie, le corruzioni e tutto ciò che umilia l’uomo a vantaggio di qualcuno, allora il Vangelo non può non suscitare nemici e persecutori, come aveva preannunziato Gesù. In ogni caso il coraggio del cristiano non si basa su una capacità sovrumana di affrontare le contrapposizioni, ma sulla consapevolezza che il nome del messia Gesù lo protegge e lo custodisce. Anzi, vivere secondo il modello di Gesù diviene fonte di forza, serenità e testimonianza. Dobbiamo sempre essere consapevoli: un servo non è più grande del suo padrone.

 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Davide Arcangeli

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